Ancora sotto accusa la riforma Pensioni che porta la firma dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero. Si avvertono ora più che mai le ricadute della legge previdenziale varata sei anni fa dal Governo Monti con il sostegno parlamentare della maggioranza di larghe intese. La legge Fornero, con l'aumento drastico dell'età pensionabile e le penalizzazioni sulla pensione anticipata, oltre a creare disagi e problemi a molte persone costrette a lavorare fino a 66 anni anche se spesso impegnati in lavori pesanti a chiuso ai giovani le porte del mondo del lavoro determinando un significativo aumento della disoccupazione giovanile in Italia, dove più del 40% dei giovani sono disoccupati.
Ricadute della legge Fornero non solo nel settore del lavoro privato ma anche in quello pubblico.
Pensioni e flessibilità, Poletti: turnover nella Pa
A criticare oggi la legge del Governo Monti, mentre prosegue il confronto tra il Governo Gentiloni e i sindacati sulla riforma pensioni, è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, che si sofferma in particolare sulla necessità di una maggiore flessibilità in uscita per i prepensionamenti della Pubblica Amministrazione in modo da poter fare un ricambio generazionale come si punta a fare nel settore privato con l'Anticipo pensionistico volontario su cui ancora ci sono nodi da sciogliere relativamente alla platea dei beneficiari.
Le critiche del ministro alla riforma pensioni Fornero
"Avere innalzato l'età di pensionamento ed avere bloccato il turnover nella Pubblica amministrazione - ha detto oggi il ministro del Lavoro - ha significato una cosa molto chiara: avere chiuso le porte - ha sottolineato - davanti alle nuove generazioni". Più flessibilità in uscita verso la pensione anticipata anche nella Pa nelle intenzioni del governo.
"Io credo - ha detto Poletti oggi a margine dell'assemblea della LegaCoop - che il tema del turnover anche nella Pubblica amministrazione lo abbiamo. Questo - ha sottolineato il ministro secondo quanto riporta l'Ansa - è lo sforzo da fare".
Intanto, a proposito di lavoro nel settore pubblico, "da qui al futuro - ha detto oggi in un'intervista a Rtl 102.5 il ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione - le assunzioni andranno fatte con una programmazione, sulla base - ha spiegato Marianna Madia - del fabbisogno e con concorsi regolari".