Altra beffa in arrivo per il mondo della Scuola, questa volta contenuta nella riforma della pubblica amministrazione che porta il nome della ministra Marianna madia: infatti le assunzioni a tempo indeterminato previste dalla riforma vede esclusi i dipendenti della scuola.

Riforma pubblica amministrazione: assunti tutti i dipendenti con 36 mesi di lavoro anche non continuativo

La riforma Madia infatti prevede l'assunzione dei dipendenti pubblici con tre anni di servizio a tempo determinato anche non continuativi e verrà riservato a loro il 50% dei posti disponibili per i contratti a tempo indeterminato.

L'assunzione dei precari però è vincolata al superamento del concorso.

Riforma Madia della pubblica amministrazione: esclusi i precari della scuola

Un'esclusione che suona come l'ennesima beffa inferta al mondo della scuola e in particolare ai docenti. La riforma Madia della pubblica amministrazione infatti, non si estende ai dipendenti del Ministero dell'Istruzione. L'ennesima legge che ha mandato su tutte le furie i docenti e tutto il personale della scuola, già fortemente penalizzati dalla legge 107/2015, la cosiddetta "Buona Scuola". Nello specifico, il comma 131 afferma che dopo tre anni di servizio (36 mesi) su posti vacanti e disponibili, non è più possibile effettuare supplenze annuali.

Un blocco clamoroso che colpirà soprattutto i precari storici. Si potrà, comunque, continuare ad insegnare ma solamente su supplenze brevi e saltuarie. Questo comma, ricordiamolo, è stato uno dei più contestati dai docenti.

Insorgono i sindacati: coro unanime, si chiede armonizzazione della riforma

I sindacati tutti insieme chiedono la correzione immediata della Riforma.

Una stortura evidente che segna una netta disparità di trattamento tra impegnati del pubblico impiego. L'augurio dei sindacati ed anche del mondo della scuola è che nella delega in discussione in parlamento e nelle commissioni cultura e istruzione di camera e senato sulla formazione iniziale, si faccia una norma "salva scuola" per armonizzare la legge e quindi applicarla anche a docenti e a tutto il personale scolastico.