La partita delle Pensioni è ancora aperta e nonostante il rinnovato confronto tra Governo e sindacati, la disciplina definitiva degli strumenti previdenziali, il cui ingresso in scena dovrebbe essere previsto per il 1° maggio 2017, tarda ad arrivare. L'attesa per il varo dei decreti attuativi sta inasprendo i toni del confronto tra il ministro Giuliano Poletti e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil. E' in questo contesto che si inseriscono quindi le proposte dell'ultima ora: tra queste l'interrogazione parlamentare presentata da esponenti del Movimento 5 Stelle al Ministro del Lavoro.
Opzione Donna, la proposta del Movimento 5 Stelle
I parlamentari pentastellati, inseritisi nel discorso relativo alla riforma delle pensioni, hanno interrogato il Ministro Poletti circa l'estensione fino al 31 dicembre 2018 della possibilità di andare in pensione per le lavoratrici dei settori pubblico e privato, optando per il sistema contributivo. Si tratta in sostanza di una ulteriore richiesta di proroga dell'Opzione Donna. Secondo i pentestellati ci sarebbero le condizioni per andare oltre la data fissata al 31 dicembre 2015. Al momento, infatti, l'Opzione Donna è riconosciuta soltanto alle lavoratrici che abbiano raggiunto i 57 anni di età (58 per le autonome) e 35 anni di contributi maturati al 31 dicembre 2015.
Le condizioni per una proroga ci sarebbero tutte e si baserebbero sul 'sottoutilizzo' della misura prevista dalle manovre finanziarie. In pratica al cospetto dei 16.790 accessi concreti nel 2016, ne avanzerebbero oltre 6.000 rispetto a quelli stimati e previsti dalla Legge di Bilancio 2016. Secondo il Movimento 5 Stelle si potrebbe quindi ricorrere alle risorse avanzate per permettere ad un numero maggiore di donne di godere del beneficio previsto dalla misura Opzione Donna.
APE sociale, APE volontario e pensioni giovani: attesa per i decreti attuativi
Mentre l'Inps si bea del nuovo sito internet e dei nuovi strumenti messi a disposizione dei cittadini, da Roma si attendono ancora novità in merito al varo dei decreti attuativi per la riforma delle pensioni. L'attesa interessa soprattutto gli strumenti previdenziali per l'uscita anticipata dal lavoro e nello specifico dell'APE volontario e dell'APE sociale.
Per quanto riguarda il primo, nei cui confronti la posizione dei sindacati è palesemente critica, non lo si reputa al momento uno strumento in grado di superare le difficoltà introdotte dalla legge Fornero per quanto attiene alla flessibilità in uscita. Diverso il discorso per l'APE sociale che invece, stando alle posizioni delle organizzazioni sindacali rappresentate in più circostanze, potrebbe essere considerato quale un passo in avanti proprio per i lavoratori colpiti dall'innalzamento dei requisiti pensionistici. In occasione del prossimo tavolo di confronto tra Ministro e sigle sindacali, al centro della discussione verrà inserita la questione relativa alle pensioni giovani. I tempi però stringono, il Governo deve darsi una mossa.