La riforma delle Pensioni è ancora in alto mare: è questo quello che emerso a seguito dell'incontro che si è tenuto oggi 4 aprile 2017 tra i sindacati Cgil, Cisl e Uil e i lavoratori precoci. Se da un lato il Governo aveva annunciato che questa sarebbe stata la settimana decisiva per il varo dei decreti attuativi, dall'altro è forte il timore, tra sindacati e lavoratori, che non si riesca nemmeno a rispettare i tempi fissati dalla Legge di Bilancio 2017. Per queste ragioni l'incontro di oggi si è focalizzato principalmente sulle azioni di protesta che si intendono programmare a causa dei continui ritardi dei decreti attuativi.

Decreti attuativi pensioni, situazione ad oggi 4 aprile 2017

Se da un lato, per consentire ai lavoratori di trarre benefici dagli strumenti previdenziali dell'Inps, vi è il termine del 1° maggio 2017, dall'altro i sindacati credono fortemente che i tempi siano tutt'altro che brevi. In dubbio ci potrebbe essere, stando al parere delle organizzazioni sindacali, anche il rispetto stesso delle scadenze fissate dalla Legge di Bilancio 2017. La necessità dei decreti attuativi affonda le proprie ragioni nell'opportuno chiarimento, che si deve alla vasta categoria di lavoratori, soprattutto per quanto concerne la pensione anticipata.

Notizie sulle pensioni, oggi dubbi sui lavoratori precoci

Le notizie, al momento frammentate, circa le pensioni oggi non permettono di avere una disciplina dettagliata soprattutto per quanto riguarda la pensione anticipata 2017.

A pretendere risposte sono, in particolar modo, i lavoratori precoci ossia quei lavoratori che potranno beneficiare della quota 41 e che avranno diritto a ricevere l'Ape sociale. L'incontro di oggi si è quindi reso necessario sia per dettare le linee di una eventuale strategia di proteste, sia per capire realmente quali saranno i tempi previsti dal Governo per il varo dei decreti attuatitivi.

Lavoratori e sindacati verso la protesta contro i ritardi dei decreti attuativi

"I decreti attuativi non sono pronti e, a quanto si dice, non sono nemmeno imminenti", si legge sul gruppo Facebook 'Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' che ad oggi conta più di 20 mila iscritti. Tanto è vero che stando agli amministratori del gruppo ad oggi "manca la visione ed il giudizio del Consiglio di Stato".

Il tutto nonostante il Ministro Poletti abbia confermato che i tempi saranno rispettati. Un ritardo che, però, non sta facendo stare sereni lavoratori e sindacati che, a breve, potrebbero prevedere iniziative di protesta.