Potrebbero essere i disoccupati che hanno già terminato gli ammortizzatori sociali da minimo tre mesi i primi a poter andare in pensione anticipata con l'anticipo pensionisitico Ape agevolato oppure con la quota 41 di chi è precoce. Le ultime novità sono state riportate dal quotidiano Repubblica in attesa che possano essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale i due decreti attuativi sull'Ape social e sui precoci, con domande che dovrebbero partire da martedì prossimo, 2 maggio 2017. Con l'anticipo pensionistico social si potrà uscire in anticipo dai 63 anni (maturati nel 2017) in presenza della condizione di disoccupati, oppure di invalidità (percentuale minima sarà il 74%) oppure per chi assista familiari in situazione di disabilità grave.

Pensioni anticipate 2017 precoci quota 41 e Ape social: quali lavori gravosi?

Entrambe le misure, Ape social e precoci con quota 41, prevedono, pertanto, una delle tre condizioni sopra descritte per andare in pensione anticipate. Come ulteriore condizione, la quarta, è prevista l'uscita anticipata per i contribuenti che svolgano uno dei lavori gravosi previsti dall'ultima legge di Bilancio. In tutto le categorie lavorative gravose sono 11, ovvero:

  • operai attività di estrazione, edili, manutentori di edifici;
  • conduttori di macchine per le perforazioni nelle costruzioni o di gru;
  • addetti alle concerie;
  • macchinisti ferroiari e personale viaggiante;
  • autisti di mezzi pesanti e di camion;
  • ostretrici che lavorino negli ospedali, su turni e infermieri;
  • assistenti di personi non autosufficienti;
  • nella scuola, le maestre dell'infanzia e gli educatori degli asili nido;
  • chi sposti merci, assimilati e facchini;
  • addetti alle pulizie;
  • addetti alla raccolta e separazione rifiuti (operatori ecologici).

Chi svolga, pertanto, una di queste attività dovrà dimostrare, per la pensione anticipata Ape agevolata, il possesso di 36 anni di requisiti con i sei anni che accompagnano alla pensione che siano consecutivi e svolti nell'arco degli ultimi sete anni.

E' stata accolta dal Governo Gentiloni, seppure parzialmente, la proposta dei sindacati di concedere una franchigia (di un anno, anziché di due) per ricomprendere quei contribuenti che avessero avuto delle interruzioni di lavoro. Per chi non sia addetto ad una delle 11 categorie di lavori faticosi, ma rientri in una delle tre condizioni, gli anni di contributi dovranno essere almeno trenta.

Uscita anticipata 2017 Ape social e precoci quota 41: domande e primo assegno di pensione

Anche i precoci, oltre alla quota 41 e all'anno di versamenti in giovane età (entro i 19), dovranno ricadere in una delle prime tre condizioni previste dalla pensione anticipata Ape social. In particolare, scrive Repubblica, potrebbero essere avvantaggiati nell'uscita i disoccupati che, dal 2 maggio, potranno presentare, contestualmente, entrambe le domande necessarie all'Inps.

La prima domanda serve per certificare i requisiti dell'Ape social o dei precoci con quota 41, la seconda per la pensione anticipata. Il primo assegno di pensione, nel caso in cui i tempi siano celeri, potrebbe essere versato già da giugno. Per gli altri contribuenti non disoccupati, invece, le due domande dovrebbero avvenire in tempi differenti: ciò causerà un ritardo nell'erogazione della pensione al prossimo autunno.