Ben 30 posti da vice assistente sono stati messi a concorso lo scorso 20 aprile dalla Banca d'Italia. Le mansioni sono diverse e l'inquadramento contrattuale è più che modesto. Ma nel bando sono mancati dei punti che hanno generato qualche perplessità per le centinaia di candidati che intendono prendere parte alla selezione. Vediamo più nel dettaglio.

Il contrasto: la preselezione

Ancora prima di parlare dei punti che hanno generato diatribe tra i partecipanti è doverosa una premessa generale. Diversamente da quanto è accaduto per altri concorsi (ad esempio quello per 800 assistenti giudiziari indetto dal Ministero della Giustizia), in questo bando è stata impostata una modalità per svolgere una scrematura tra i partecipanti.

Sono stati elaborati dei meccanismi di attribuzione del punteggio che prendono in considerazione i titoli dichiarati e ovviamente posseduti alla data della scadenza stabilita per la presentazione delle domande.

Tanto per iniziare, come qualcuno ha giustamente notato, non è stata prevista una prova preselettiva. O meglio, la preselezione ci sarà ma senza che i candidati debbano fare alcunché. Si tratta di una procedura di selezione preliminare basata solo ed esclusivamente sui titoli presentati dai partecipanti nel momento della compilazione della domanda online.

La procedura assegnerà un punteggio in automatico ai candidati che saranno in possesso di diploma e/o titolo d'istruzione superiore triennale, specialistico o magistrale a ciclo unico secondo uno schema ben preciso sul bando.

In particolare:

  • per il diploma si va da 1 punto fino a 9 punti per scaglioni di voto, in cui il massimo punteggio bonus corrisponde al candidato che abbia conseguito il titolo con 100 o con 100 e lode;
  • per la laurea triennale, si attribuiscono da 0,60 fino a 1,70 punti in ragione del voto
  • per la laurea magistrale oppure di vecchio ordinamento si attribuiscono 2,40 punti a forfait senza indicazioni e differenze sul voto di conseguimento

Ciò che ha fatto riflettere è stato il punto nel bando all'art.

3 (reperibile sul sito internet della Banca nella sezione Concorsi aperti) è stata la dicitura dei 3000 posti disponibili ed altri eventualmente ad ex aequo con il 3000° classificato per avere accesso alla prova scritta.

È chiaro che la preselezione - ed è questo il punto caldo delle diatribe - viene effettuata esclusivamente per titoli e non per esami.

Ciò significa che, compatibilmente con un numero elevato di domande presentate fino al 29 maggio, nei 3000 posti accordati potranno rientrare solo ed unicamente coloro che hanno totalizzato il massimo punteggio necessario all'accesso: 11,40 punti (9 punti di diploma + 2,40 previsti per la magistrale/specialistica) oppure, al massimo, coloro che abbiano diploma + laurea triennale se dovessero esserci dei posti ancora disponibili. Il termine per la scadenza del bando, cioè il 29 maggio, sarà illuminante per sapere quante domande sono state effettivamente presentate e pronosticare il proprio esito.

Si legge sui social network di persone sconfidate ad iniziare lo studio degli elementi di diritto, economia, matematica, statistica ed inglese che saranno alla base della prova scritta nonché di forti polemiche a questi criteri che mal si concilierebbero con i parametri necessari ad una vera e propria preselezione che fa del diploma e della laurea titoli per l'accesso di tutto punto.

Un'ultima precisazione riguarda la pubblicazione della graduatoria degli ammessi al test scritto che potrebbe non avvenire il 27 luglio 2017 (come indicato da molte fonti) dato che nel bando è specificato che i risultati ai fini della preselezione verranno pubblicati entro quella data. Bisognerà quindi consultare periodicamente il sito della Banca d'Italia per avere ogni aggiornamento possibile.