Cesare Damiano, presidente della Commissione parlamentare al Lavoro, ha fatto il punto sui decreti attuativi della pensione anticipata Ape sociale, degli esodati e dei precoci con quota 41 nel corso della trasmissione della Rai "Mi manda RaiTre" di venerdì 12 maggio. Nel corso della trasmissione, inoltre, Damiano ha preso risposto ad alcuni casi concreti di contribuenti in studio alle prese con la scelta dalla formula per l'uscita anticipata. Per Damiano, uno dei provvedimenti per aggirare gli effetti della riforma Fornero delle Pensioni, la misura degli esodati, tra gli oltre 160 mila lavoratori salvaguardati, non ha coperto tutte le situazioni particolari dei lavoratori.

Per molti, però, sarà possibile, in presenza dei requisiti di età e di contributi necessari, scegliere la pensione anticipata Ape sociale, a meno che non rientrino addirittura nella quota 41 dei precoci.

Pensione anticipata precoci quota 41 e uscita con Ape social 2017-2018: quali requisiti?

Tuttavia, una contribuente ha posto all'attenzione di Damiano la propria situazione in vista della pensione. Attualmente occupata da un anno come colf e con già 30 anni di contributi, raggiungerà i 63 anni nel 2018: potrà beneficiare dell'uscita con la pensione anticipata dell'Ape sociale? In attesa dell'emanazione dei decreti attuativi sulle misure di uscita anticipata Ape social e precoci con quota 41 per venire incontro alle esigenze dei tanti contribuenti rimasti senza lavoro, Damiano tiene a precisare che che la decorrenza delle pensioni anticipate è fissata al 1° maggio 2017, nel caso in cui a quella data si abbiano i requisiti necessari per l'uscita anticipata.

Condizione che, quindi, varrà anche per le domande che dovessero essere presentate successivamente. In ogni modo, Damiano crede che il Governo possa risolvere il problema dell'Ape sociale entro il mese di maggio per poter, poi, occuparsi dell'anticipo pensionistico volontario.

Damiano su pensione anticipata precoci quota 41 e Ape 2017: 'Meglio farsi licenziare'

In merito a uno dei requisiti comuni sia per la pensione anticipata dei precoci con quota 41 e per quella dell'anticipo pensionistico Ape social, ovvero lo stato di disoccupazione (senza ammortizzatori sociali), il caso della telespettatrice offre a Damiano la possibilità di spiegare un passaggio indispensabile.

Nel 2018, ultimo anno di sperimentazione dell'Ape social, la donna avrà raggiunto sia il requisito dell'età che quello dei contributi versati, ma le mancherebbe il terzo requisito, ovvero quello della disoccupazione da almeno tre mesi nel momento in cui farà la domanda. Altrimenti, gli anni di contributi necessari salirebbero a 36. Damiano spiega il paradosso: "La telespettatrice dovrebbe farsi licenziare almeno tre mesi prima della propria pensione per soddisfare tutti e tre i requisiti".