Dovrà ancora aspettare quella maggioranza di lavoratori che ormai da anni sono alle prese con le rigide norme della Riforma Fornero. Le misure sull'Ape Sociale e sul meccanismo di Quota 41, infatti, potrebbero subire un ulteriore slittamento a fine maggio. Nei giorni scorsi il decreto attuativo sui lavoratori precoci è approdato in Consiglio di Stato che dovrà provvedere al suo esame prima di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Ape e Quota 41 potrebbero slittare a fine di maggio

Stando alle indiscrezioni, i giudici di Palazzo Spada avrebbero sollevato nuovi rilievi sui decreti relativi alle misure previdenziali che ormai molti lavoratori attendono.

Il Governo, infatti, si dovrà occupare delle modifiche necessarie seguendo il parere del Consiglio di Stato prima che i decreti giungano dinanzi alla Corte dei Conti e alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. E' questo il motivo che potrebbe determinare un ulteriore slittamento dei tempi per la presentazione delle istanze di accesso che secondo alcune fonti potrebbe arrivare sino alla fine di maggio.

Cosa che non piacerà affatto a migliaia di lavoratori che si accingono a richiedere i benefici pensionistici e ai sindacati che continuano le loro mobilitazioni al fine di incalzare il Governo sull'accelerazione dei tempi per l'emanazione dei decreti. E non mancano le polemiche della Uil che chiede il rispetto dei tempi per la pubblicazione del Dpcm sull'Ape Sociale volto a garantire un reddito ponte alle categorie più svantaggiate.

"Il ritardo accumulato nell'emissione del Dpcm sul pacchetto previdenza sta diventando imbarazzante. Il Governo pubblichi il decreto sulla Gazzetta Ufficiale", ha affermato il segretario confederale della Uil Domenico Proietti. Anche la Cisl preme l'esecutivo affinché nonostante il ritardo dei decreti l'indennità sia corrisposta con decorrenza retroattiva, ovvero, a partire dal primo maggio.

Dalla parte dei sindacati si schiera anche il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano che mostra tutta la sua solidarietà verso i sindacati e soprattutto verso quei lavoratori che attendono l'entrata in vigore delle misure.

Sacconi interviene sulla proroga dell'Opzione Donna

L'ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, invece, interviene sulla proroga del regime sperimentale donna dopo che vari esponenti politici hanno sollevato le interrogazioni parlamentari. "La Legge Fornero sta manifestando tutta la sua rigidità e sono soprattutto le donne a pagarne le conseguenze", ha concluso.