Con l'arrivo dei testi definitivi riguardanti l'APE sociale e la Quota 41 per i lavoratori precoci si può finalmente tirare le prime somme sulle due misure di flessibilità previdenziale tutelate previste all'interno della LdB2017. Sono in particolare alcuni risvolti tecnici ad apparire particolarmente interessanti e sui quali bisogna riflettere con attenzione, sia per quanto concerne la preparazione delle domande che riguardo l'impatto delle misure di prepensionamento sui futuri assegni previdenziali.
Pensioni anticipate e APE sociale: le agevolazioni di legge favoriscono il prestito ponte
Un elemento importante da considerare in merito all'APE sociale riguarda l'applicazione dei vantaggi d'imposta. Il reddito prodotto dal prestito ponte a carico dello Stato non sarà infatti considerato come un assegno pensionistico, ma piuttosto assimilato ai redditi da lavoro. La sottolineatura non appare scontata perché la conseguenza è che potranno essere fatte valere tutte le detrazioni normalmente applicate ai redditi da lavoro, con la possibilità di poter fruire anche dei crediti d'imposta riconosciuti per coloro che hanno un contratto da dipendente. Si pensi, ad esempio, al caso del bonus da 80 euro, che invece non può essere richiesto da chi percepisce un assegno di quiescenza.
Vi è poi anche la possibilità di conseguire a livello cumulativo ulteriori redditi da lavoro dipendente fino a 8000 euro l'anno, oppure da lavoro autonomo (in questo caso però la soglia si abbassa a 4800 euro).
Per la Quota 41 si apre la possibilità del cumulo gratuito
Un altro elemento tecnico di grande rilevanza contenuto all'interno del DPCM collegato alla nuova Quota 41 riguarda la possibilità di cumulare i contributi dispersi in diverse casse e gestioni al fine di raggiungere gli anni di versamenti utili al conseguimento della pensione anticipata.
Una misura che andrà in favore soprattutto di chi ha avuto una carriera discontinua, con diversi cambi di gestione previdenziale e spezzoni contributivi che di conseguenza sono attualmente depositati in numerosi fondi o casse. Da notare poi che la nuova quota 41 resterà tale fino alla fine del 2018, mentre a partire dall'inizio del 2019 potrà essere soggetta ad eventuali incrementi, in virtù dell'applicazione degli adeguamenti alla speranza di vita.
Aggiustamenti che proseguiranno poi su scala biennale anche negli anni successivi. Chi possiede i requisiti utili per poter fruire della misura farà quindi bene a valutare con attenzione la possibilità di inoltrare la propria domanda per tempo, fermo restando che l'adesione resta un'opzione facoltativa e non obbligatoria.
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