Anche per i lavoratori precoci che desiderano accedere alla nuova Quota 41 servirà assolvere ad una serie di passaggi burocratici, che possono racchiudersi in due fasi distinte. La prassi segue infatti la linea già tracciata in un nostro precedente articolo per quanto concerne l'APE sociale. Vediamo insieme tutti i dettagli riguardo le scadenze e procedure amministrative da seguire, dopo la chiusura definitiva del decreto attuativo, all'interno del nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni anticipate e Quota 41: i criteri di base per l'accesso all'Inps

Partiamo dai criteri che regolano la possibilità di fruire della nuova misura: bisognerà infatti aver maturato 41 anni di versamenti di cui almeno 12 mesi prima del diciannovesimo anno d'età. Si dovrà inoltre rientrare all'interno dei profili di tutela previsti nel DPCM, cioè tra i lavoratori disoccupati da almeno un trimestre, i caregiver con familiari diretti a carico, i lavoratori con un'invalidità dimostrabile di almeno il 74% e coloro che rientrano tra le mansioni usuranti indicate dal legislatore.

Lavoratori precoci, ecco l'iter per le domande riguardanti la Q41

Qualora si possiedano i requisiti previsti dalla legge, bisognerà seguire un doppio percorso amministrativo.

La prima fase prevede di verificare presso l'Inps o il patronato la presenza effettiva dei requisiti appena esposti, ottenendo l'apposita certificazione da parte dell'Istituto pubblico di previdenza. Importante sottolineare la scadenza utile per completare questo primo passo, fissata dal legislatore al prossimo 15 luglio 2017.

Una volta assolta questa incombenza, la questione passa all'Inps, che avrà tempo fino al 15 ottobre 2017 per produrre una risposta. Qualora questa risulti positiva, verrà indicata anche la data di decorrenza. Resta anche una terza possibilità, ovvero la destinazione ad una lista di attesa, qualora i fondi per l'anno in corso dovessero risultare insufficienti a soddisfare tutte le richieste pervenute.

Possibile il cumulo dei versamenti per raggiungere l'anzianità contributiva

Concludiamo con un dettaglio importante riguardo la maturazione dei 41 anni di versamenti utili per poter esercitare l'opzione. Il testo del decreto attuativo apre infatti al cumulo gratuito dei contributi per questa specifica opzione, pertanto risulterà possibile far valere il meccanismo di prepensionamento anche per coloro che hanno avuto una carriera discontinua o che sono risultati iscritti ad una Cassa professionale, con il vincolo però di rispettare tutti gli altri requisiti previsti dalla legge. Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito, mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni vi ricordiamo di usare la funzione "segui" che trovate in alto, vicino al titolo.