Durante un dialogo con i giornalisti, il Ministro del lavoro Giuliano Poletti ha lasciato intuire che sulle Pensioni precoci i decreti attuativi del governo arriveranno a giorni. L'importante novità arriva dopo che il Consiglio di Stato ha rimandato all'esecutivo i provvedimenti relativi all'Ape Social e Quota 41 per dei correttivi. La legge definitiva sull'anticipo pensionistico dovrà contenere i requisiti per richiedere la pensione anticipata e le categorie di soggetti interessati. Anche il decreto ufficiale riguardante i 41 anni di contribuzione è in fase di approvazione definitiva sul tavolo dell'esecutivo.
Ultime notizie pensioni: precoci, Ape e Quota 41
Sono stati giorni intensi per i precoci a causa della parziale bocciatura dei provvedimenti da parte del Consiglio di Stato. Con la conferma del Ministro Poletti, l'approvazione dei decreti attuativi definitivi è attesa tra pochi giorni. I provvedimenti sono due, uno per l'Ape e l'altro per la Quota 41 e indirizzati entrambi verso i soggetti in difficoltà. Invalidi civili, disoccupati, caregivers e gravosi fanno tutti parte dell'elenco. La normativa dei lavori usuranti prevede due step prima di accedere alla pensione anticipata. Come prima cosa occorrerà inoltrare l'istanza di verifica requisiti entro il 31 luglio 2017 come stabilito dal Cds. Quando poi i requisiti saranno accertati spetterà all'inps comunicare al lavoratore entro il 30 settembre lo stato della pratica.
Nel caso in cui terminassero le risorse messe a disposizione in legge di bilancio il precoce vedrà slittare di un anno l'uscita.
Cds per la retroattività, i correttivi del governo
Sui due decreti delle pensioni, il Consiglio di Stato si è espresso in favore della retroattività del beneficio. Per fare un esempio, se il soggetto invalido civile al'82% e in data 1 maggio 2017 con all'attivo 63 anni di età più 30 di contributi, avrà diritto all'Ape Social dal 1 maggio in poi.
I decreti del governo conterranno anche i correttivi riguardanti gli addetti alle mansioni gravose. La categoria potrà beneficiare della quota 41 anni di contribuzione nel caso in cui si possano far valere 12 mesi di lavoro prima del compimento dei 19 anni.
Possibile l'uscita anticipata avendo 63 anni anagrafici e 36 di contributi versati a patto che le attività gravose siano state effettuate continuativamente per almeno sei anni prima della data di pensione.
La franchigia di 12 mesi introdotta riguarda proprio questa fetta di soggetti che vedranno calcolato il periodo di attività gravose a ritroso di sette anni. Per i precoci, significa che negli ultimi 84 mesi di lavoro ha diritto all'Ape solo chi ha lavorato in condizioni gravose per almeno 72 mesi.