La riforma Pensioni è entrata nella cosiddetta fase due, e le ultime novità non sono buone per coloro i quali dovrebbero usufruire di Ape e Quota 41. I due decreti attuativi varati dal Governo devono essere modificati poiché, dopo un'attenta analisi effettuata dal Consiglio di Stato, sono emerse delle lacune. In particolare, sono due le questioni da affrontare: la retroattività e un periodo di "vacatio legis". Serviranno, dunque, circa 10 giorni, con l'Ape sociale che, a questo punto, dovrebbe slittare alla metà di maggio. Dopo le modifiche, i decreti attuativi dovranno essere spediti alla Corte dei Conti per poi essere pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Pensioni, ultime news: Ape e precoci
Restano immutate le categorie degli aventi diritto, stabilite dalla legge di bilancio 2017. I lavoratori in condizioni di svantaggio ammessi sono: gli invalidi, chi assiste un parente disabile, i gravosi e coloro che svolgono lavori usuranti. I requisiti per l'ammissione ad Ape Sociale e Quota 41 devono necessariamente essere raggiunti prima dell'inoltro dell'istanza. Fanno eccezione, invece, i requisiti di anzianità contributiva e i disoccupati che, al momento della domanda, dovranno aver terminato da almeno tre mesi la naturale scadenza della prestazione a sostegno del reddito. I decreti attuativi, inoltre, dovrebbero permettere di accumulare periodi di contribuzione tra differenti enti previdenziali, per raggiungere la soglia dei 41 anni di versamenti contributivi.
Precoci: la procedura per inoltrare la domanda
Per richiedere la pensione anticipata, i lavoratori precoci dovranno effettuare il login con il Pin al sito Inps, per accedere ai servizi online dell'istituto di previdenza.
La data di avvio della procedura è destinata ad uno slittamento, mentre il Cds ha consigliato, come data di scadenza per l'invio delle domande, il 31 luglio salvo proroghe. Successivamente spetterà all'Inps controllare l'effettivo possesso dei requisiti entro e non oltre il 30 settembre. Solo dopo un riscontro positivo, il lavoratore potrà inviare la richiesta effettiva di pensione anticipata attraverso il portale.
Il Consiglio di Stato, inoltre, ha ribadito il principio della retroattività, quindi le prestazioni dovranno essere versate a partire dal giorno del raggiungimento dei requisiti. Bocciata, invece, la proposta del Governo di pagare dal primo del mese successivo alla domanda.
Ape volontario e Rita: decreti attuativi in bozza
Ad oggi, i decreti attuativi sull'Ape volontario risultano ancora in bozza.
Secondo le ultime novità provenienti dal settore previdenziale, il Governo e l'Inps hanno la volontà di chiudere quanto prima la questione, ma nel frattempo è necessario raggiungere i dovuti accordi con gli istituti di credito. In caso di decesso del pensionato, saranno chiamate in causa le compagnie assicurative per versare la rimanenza del prestito. Nonostante non rientri negli strumenti riguardanti l'Ape, subirà uno slittamento anche la Rita perché, per un cavillo legale, è previsto che sia sempre l'Inps a controllare i requisiti, dunque se non parte la piattaforma inerente l'anticipo pensionistico, non si può nemmeno dare il via alla rendita integrativa temporanea anticipata.