Le ultime novità sulle pensioni precoci e anticipate ad oggi 4 maggio 2017 riguardano la ripresa degli incontri nella giornata odierna tra Governo e sindacati. L'esecutivo a Roma dalle ore 14:30 ha ripreso il confronto con Cgil, Cisl e Uil sulla fase 2 della previdenza, molte le attese dei lavoratori, specie dei precoci, che torneranno a manifestare dinanzi a Montecitorio il prossimo 11 maggio.

Pensioni 2017, al via la fase due della previdenza

Riprendono oggi, 4 maggio 2017, gli incontri sulla Fase 2 della previdenza, che fanno seguito a quelli avvenuti in data 23 marzo e 6 aprile.

Governo e sindacati si riuniranno nuovamente per fare il punto della situazione su quanto fatto, fino ad oggi, in merito alle misure di anticipo pensionistico, ma anche sui ritardi e sulle migliorie che potrebbero essere applicate. Molte, infatti, le questioni da affrontare e programmate in agenda. La Cisl, ad esempio, ha fatto sapere, per voce di Gigi Petteni, che tra gli argomenti caldi vi sarà, senza ombra di dubbio, quello concernente il lavoro giovanile. Solo attraverso una 'staffetta generazionale', ha fatto presente la Cisl in una nota stampa, sarà possibile accompagnare gli anziani alla quiescenza attraverso un pensionamento flessibile e assicurare alle nuove leve l'ingresso nel mondo del lavoro.

Novità pensioni anticipate e quota 41, troppe incertezze sui beneficiari

Dopo gli incontri del 23 marzo e del 6 aprile, esecutivo e sindacati tornano a riunirsi per affrontare le numerose questioni in agenda. Il nostro Paese, ha evidenziato Petteni, fatica ad uscire dalla crisi, manca ancora un sistema di misure proattive di passaggio da scuola a lavoro e da lavoro a lavoro.

Proprio per questa ragione è quanto mai importante, ha precisato, che Il Governo faccia ogni sforzo per accelerare il decollo vero di quanto previsto dalla riforma. Gli altri temi del confronto dovranno vertere intorno ai ritardi sui decreti attuativi, l'iter di approvazione tarda per quanto concerne la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e porta con sé l'ovvio rinvio della partenza delle misure Ape social e quota 41 per i precoci previste entro il 1 maggio scorso.

I ritardi, aggiunge Ghiselli, Cgil, ormai sono pesanti, per questa ragione il Governo è tenuto a far sapere le proprie intenzioni ai sindacati a seguito del parere del Consiglio di Stato. Troppi ad oggi restano i lavoratori, precoci e non, che si interrogano sui requisiti necessari per poter accedere all'uscita anticipata. Migliaia di lavoratori, inoltre, restano nell'incertezza rispetto alla possibilità e ai tempi in cui poter accedere alle misure contenute nei decreti. Questa confusione crea disagio anche al sindacato e alle strutture di servizio, precisa il segretario confederale Cgil, che prestano informazione e assistenza ai lavoratori. I sindacati puntano altresì ad ottenere un ampliamento di platea di cui potrebbero beneficiare anche i precoci richiedenti la quota 41 per tutti, nello specifico l'aumento della franchigia che andrebbe dai 12 ai 24 mesi al fine di tutelare quanti hanno svolto mestieri gravosi ma hanno avuto altresì periodi di disoccupazione negli ultimi sette anni.

I sindacati puntano anche ad ottenere l'abbassamento del requisito contributivo a 30 anni rispetto ai 36 richiesti per gli addetti alle mansioni usuranti che volessero accedere all'Ape Social. Non resta che attendere la fine del confronto di oggi col Governo per capire se i sindacati sono riusciti ad ottenere qualcosa, o se la farà da padrona la solita ristrettezza economica.