Sembra esserci la conferma in merito alla pubblicazione dei decreti attuativi sulle nuove misure previdenziali riguardanti l'anticipo pensionistico a costo zero e il meccanismo di Quota 41 a favore dei lavoratori precoci. Misure che hanno suscitato non poche polemiche a causa della loro parzialità e come se non bastasse il Governo non è tuttora riuscito ad accelerare i tempi per la pubblicazione dei testi nella Gazzetta Ufficiale.

Domande di accesso entro il 15 luglio

Si avrà tempo, infatti, fino al 15 luglio per la presentazione delle domande di accesso che dovranno essere corredate dalla documentazione necessaria al fine di consentire all'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale di verificare la sussistenza dei requisiti e l'appartenenza ad una delle categorie individuate dalla nuova Legge di Bilancio.

Come già tanti sanno, la domanda di accesso ai benefici previdenziali sarà articolata in due fasi: la prima prevede la presentazione presso l'Ente di Previdenza entro e non oltre il 15 luglio. La seconda fase, invece, consisterà nella presentazione di un ulteriore domanda dopo che l'Inps avrà terminato la verifica dei requisiti di ciascun interessato. Il tutto dovrà essere effettuato entro il 15 ottobre.

A preoccupare circa 60 mila lavoratori che si accingono ad accedere all'Ape Sociale e alla Quota 41 sono però, i ritardi accumulati prima nell'emanazione dei decreti e poi nella loro pubblicazione visto che, ancora non sono diventati del tutto operativi. Si tratta di circa 35 mila lavoratori che faranno domanda per accedere all'Ape Sociale e altri 25 mila che invece potranno beneficiare dell'uscita anticipata dopo il versamento di almeno 41 anni di contributi.

Stando alle indiscrezioni, la pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale dovrebbe arrivare entro il 15 giugno, ovvero, dopo l'approvazione della manovra correttiva da parte del Parlamento che contiene circa 800 emendamenti sui temi rimasti ancora irrisolti come quello inerente alla previdenza, al lavoro, al fisco e alla povertà.

I sindacati sui ritardi: ' è una situazione insostenibile'

E non mancano le polemiche accese dai sindacati che hanno considerato la questione dei ritardi come qualcosa di insostenibile. Stando a quanto riportato da "International Business Times, infatti, il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli avrebbe affermato: "In questo moto si rischia di compromettere l'accesso al diritto a decina di migliaia di lavoratori, tutti con alle spalle lunghi anni di lavoro, disoccupati, invalidi o che assistono familiari non autosufficienti",