Le ultime notizie sulla riforma Pensioni, ad oggi, giovedì 6 luglio 2017, sono relative alle dichiarazioni del presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, in merito al temuto aumento dell'età per accedere alla pensione di vecchiaia. Inoltre, parleremo delle proposte formulate dai sindacati al Governo per apporre delle modifiche sulle normative relative all'Ape Sociale e ai precoci.

Pensioni, notizie oggi 6 luglio 2017: dal 2019 in pensione a 67 anni

Non più tardi di un paio di settimane fa, il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva dichiarato come non ci fosse allo studio alcun provvedimento riguardante l'aumento dell'età pensionabile.

Una dichiarazione che venne accolta con molto scetticismo dai lavoratori visto che la 'tegola' dei 67 anni, a partire dal 2019, era ormai stata lanciata. Ebbene, il presidente dell'Istat, Giorgio Alleva, in occasione di un'audizione alla commissione Affari costituzionali alla Camera, non ha potuto far altro, invece, che confermare questa già contestatissima prospettiva: si dovrebbe passare, dunque, dai 66 anni e 7 mesi ai 67 anni a partire dal 1° gennaio 2019.

Come riporta 'Il Corriere della Sera', ne sapremo certamente di più prima della fine dell'anno in corso visto che la decisione dell'innalzamento dell'età minima per accedere alla pensione di vecchiaia dovrà essere ratificato attraverso un decreto interministeriale da emanarsi entro la fine di quest'anno: si tratta, infatti, di un provvedimento che deve essere legiferato con un anticipo di almeno 12 mesi rispetto alla sua entrata in vigore.

E' chiaro che l'argomento sarà già oggetto di discussione tra Governo e sindacati nell'incontro fissato per martedì prossimo. Tra l'altro, gli scenari futuri appaiono decisamente infausti: infatti, visto che la legge prevede l'adeguamento alla speranza di vita ogni due anni, già dal 2021 si dovrebbe passare a 67 anni e 3 mesi e così via, sino ad arrivare al 2051 quando per accedere alla pensione un lavoratore dovrà svolgere la propria attività sino alla veneranda età di 69 anni e 9 mesi.

Un'assurda progressione che va arrestata al più presto e, in primis, abolita.

Ultime notizie pensioni ad oggi 6 luglio 2017: Governo apre ai sindacati su modifiche Ape Sociale e precoci

Sul fronte dell'Ape e dei precoci, se risulta ancora in stand-by la situazione relativa all'Ape volontaria, dall'altra sembrano arrivare novità, da parte del Governo, per cercare di superare alcune criticità evidenziate in merito all'Ape Sociale, in specifico per i lavoratori edili e per i contratti a termine.

I sindacati hanno proposto all'esecutivo una soluzione che permetta la ricostruzione della carriera degli operai edili, carriera troppo spesso frammentata: la parte sindacale vorrebbe utilizzare la Cassa Edile come ente sostitutivo per le dichiarazioni.

L'altra questione, come riporta Pensionioggi, è quella riguardanti i lavoratori licenziati e da 3 mesi senza l'indennità di disoccupazione (Naspi) con stipendio inferiore agli 8mila euro annui e che abbiano sospeso il beneficio per contratti a tempo determinato superiore ai 6 mesi. I sindacati hanno portato ancora una volta all'attenzione il fatto che questi lavoratori risultino penalizzati rispetto a chi, invece, non ha accettato alcun lavoro.

Un 'bug' legislativo che potrebbe essere superato attraverso una modifica dei due decreti relativi all'Ape Sociale e precoci.

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