Sono state aperte proprio nella giornata di oggi le trattative per il rinnovo dei contratti statali 2017 dopo il blocco durato dal 2009 e la nuova riforma della Pubblica Amministrazione della Madia di poche settimane fa. Le trattative per arrivare a rinnovare i contratti dovrebbero durare almeno fino ad ottobre, ma con l'ok del ministero dell'Economia alla direttiva madre della Madia le negoziazioni potranno mettere al centro del dibattito gli aumenti degli stipendi degli statali, la questione dei bonus e degli scatti di anzianità. Si parte dall'aumento messo nero su bianco nell'accordo di novembre 2016 di 85 euro mensili a ciascun dipendente statale.
Ma per molti dipendenti del pubblico impiego potrebbe aprirsi un'altra questione: quella della perdita del bonus di 80 euro di Renzi in corrispondenza di aumenti degli stipendi.
Ultime novità aumenti stipendi 2017 con rinnovo contratti statali: il bonus Renzi
Infatti, gli statali che guadagnano intorno ai 25 mila euro (circa 200 mila secondo i calcoli de Il Sole 24 Ore) rischiano di vedersi azzerare gli aumenti degli stipendi legati al rinnovo dei contratti 2017. Il Messaggero di oggi informa che la direttiva della Madia, rimanda, sostanzialmente, la questione alla trattativa all'Aran con i sindacati per risolvere il problema. Parte delle risorse che il Governo Gentiloni metterà sul tavolo per assicurare gli aumenti di 85 euro mensili potrebbero essere indirizzati proprio ad evitare che si perda il bonus di 80 euro.
E' questa una delle due ipotesi. L'altra consisterebbe in un indennizzo retributivo differente dallo stipendio base per recuperare il bonus. Ma per il Governo questo indennizzo dovrebbe essere legato a quote della retribuzione accessoria. Da questo punto di vista, Aran e sindacati dovrebbero essere molto distanti.
Scuola e contratti statali: la perdita scatti anzianità docenti dal 2007 al 2017
Inoltre, il rinnovo dei contratti statali 2017 dovrebbe andare a compensare alcune perdite che hanno subito categorie di lavoratori statali per il blocco delle trattative. E' il caso dei docenti della Scuola, il cui contratto è fermo da più di 9 anni (dal 2007) e a quella data risalgono anche gli ultimi scatti di anzianità.
Proprio il mancato rinnovo delle progressioni di anzianità ha fatto sì che lo stipendio dei docenti della scuola italiana precipitasse alle ultime posizioni delle classifiche dei Paesi della Comunità europea. Per capire l'entità della perdita, è necessario pensare che un docente di scuola primaria con quindici anni di servizio, percepisce in media 33 mila euro annui contro i 48 mila della Spagna, i 58 della Germania e i 93 del Lussemburgo. Inoltre, i docenti italiani figuarano indietro anche per il numero di anni di serizio occorrenti per arrivare al massimo della retribuzione (35 per l'esattezza).