Il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli avrebbe avanzato una nuova proposta al fine di chiedere al Governo Gentiloni il blocco dell'aumento dei requisiti dovuto all'adeguamento all'aspettativa di vita. Proprio nel bel mezzo dei lavori per la riapertura della cosiddetta Fase 2, infatti, il sindacalista sarebbe propenso a rimettere in campo la delicata questione che a partire dal 2019 porterebbe all'aumento dell'età pensionabile fino ai 67 anni.
La Ragioneria avverte sull'aumento dei requisiti
Una cosa considerata ingiusta dai lavoratori che attendono ancora l'agnognato trattamento pensionistico e che sono rimasti fuori dalle norme introdotte nella nuova Legge di Stabilità entrata in vigore lo scorso primo gennaio.
C'è chi, invece, sostiene che un blocco dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita recherebbe soltanto un danno visto che andrebbe ad incrementare la spesa pubblica. Si tratta delle previsioni della Ragionieria generale dello Stato, la quale avrebbe spiegato: "La presenza di tali automatismi costituisce uno dei fondamentali parametri di valutazione dei sistemi pensionistici specie nei Paesi con alto debito pubblico come l'Italia".
Anche il Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Tito Boeri sarebbe intervenuto sulla questione spiegando che lo Stato sarebbe costretto a sostenere una spesa pari a 141 miliardi di euro e che migliaia di lavoratori sarebbero costretti ad accettare assegni molto bassi in futuro.
Ghiselli sul piede di guerra pronto ad una nuova proposta
Cosa che non convince affatto le organizzazioni sindacali ritornati sul piede di guerra per la battaglia sullo stop all'aumento dell'età pensionabile. Come riporta il Sussidiario, infatti, il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli, avrebbe affermato: "sarebbe auspicabile che si iniziasse a guardare in altre direzioni e non solo verso i redditi e i diritti dei lavoratori e dei pensionati.
E' del tutto inopportuno che la Ragioneria dello Stato intervenga su questo tema".
I sindacati, infatti, saranno impegnati negli incontri fissati dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti che dovrebbero conclursi entro la fine di settembre per dare il via libera alla Fase 2 dell'accordo sulla previdenza siglato lo scorso autunno a Palazzo Chigi. Non è escluso che le parti sociali accenderanno le polemiche anche sul fronte riguardante l'adeguamento dei requisiti e che Ghiselli sarà pronto a lanciare una nuova proposta.