Si prevede un confronto tutt'altro che facile sulla riforma Pensioni (fase 2) tra governo e sindacati. L'esecutivo si è già mostrato disponibile e mettere nella legge di Bilancio 2010 le risorse per gli sgravi fiscali alle imprese sulle nuove assunzioni, ma sembra tutt'altro che prono a modificare la legge Fornero. I margini di manovra sulla previdenza, così come più volte ribadito da esponenti del governo tra i quali il vice ministro dell'Economia e delle Finanze Enrico Morando, sono piuttosto stretti. Si preannuncia lo scontro, in particolare, sul capitolo relativo all'adeguamento automatico dell'età pensionabile alle aspettative di vita registrate dall'Istituto nazionale di statistica.

Pensioni, confronto governo-sindacati riparte da giovani e donne

Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha ribadito nei giorni scorsi quanto già affermato a fine luglio, ovvero che il capitolo dell'adeguamento automatico dei requisiti anagrafici per l'accesso alla pensione si potrà affrontare soltanto dopo che saranno comunicati, tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, i nuovi dati rilevati dall'Istat. La riunione di oggi (30 agosto) tra esecutivo e parti sociali è occasione propizia per fare una sorta di tagliando dell'Anticipo pensionistico sociale e della Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci già entrate in vigore nelle scorse settimane in attese dell'Ape volontario per gli over 63 in arrivo, secondo le rassicurazioni dell'esecutivo, nei primi giorni di settembre.

Attese risposte su proroga Opzione donna ed estensione Quota 41

Si resta in attesa di risposte da parte del Governo Gentiloni sulla possibile estensione della Quota 41 a tutti i lavoratori precoci e sulla proroga di Opzione donna. A proposito di donne, sul tavolo del confronto tra governo e sindacati anche l'ipotesi di riduzione dei requisiti contributivi richiesti alle lavoratrici per l'accesso al trattamento pensionistico e la proposta di ampliare il provvedimento pure ai disoccupati che non sono riusciti ad accedere alla Naspi.

Dopo la riunione di oggi, altri incontri tra governo e sindacati sono in programma l'1 e il 7 settembre.

Cesare Damiano: pensione anticipata a 63 anni e lavoro ai giovani

Alla vigilia dell'incontro tra l'esecutivo e le parti sociali si fa sentire la voce del presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati. "Nella legge di Bilancio - ha detto Cesare Damiano - la scelta fondamentale deve essere quella di incentivare le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani e, al tempo stesso - ha sottolineato il parlamentare del Partito democratico - del consolidamento dell'anticipo pensionistico a 63 anni dei più anziani".

Nel Pd ci sono ancora posizioni diverse tra renziani e minoranza sui temi dell'agenda sociale, non è da esclude, alla luce delle recenti esperienze, che il dibattito interno porti all'ennesima rottura all'interno del partito di Renzi che ha già perso una componente importante, quella dei bersaniani, che ha dato vita ad Articolo 1 Movimento democratici e progressisti.