Ricomincia oggi (30 agosto) il confronto sulla fase due della riforma Pensioni tra l'esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni e i sindacati Cgil, Cisl e Uil rispettivamente guidati da Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Dopo l'incontro dello scorso 27 luglio dove è stato affrontato in linea generale il dossier sulla previdenza e in cui è stato stilato il calendario che prevede complessivamente altri tre incontri, oggi nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si incontrano governo e sindacati.

Pensioni, si attendono novità dal tavolo di confronto tra esecutivo e parti sociali

Da una parte il ministro Giuliano Poletti e il consulente economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi delegato dal presidente del Consiglio a seguire il confronto sulla riforma pensioni fase 2 e l'attuazione delle misure della fase 1 di cui si attende ancora l'Anticipo pensionistico volontario che dovrebbe essere attivato nei primi giorni di settembre, secondo le rassicurazioni del governo. Dall'altra parte i leader delle organizzazioni sindacali più rappresentative in Italia. Dalla pensione minima garantita per i giovani al potenziamento delle pensioni complementari sino al riconoscimento del lavoro di cura familiare ai fini pensionistici.

Sono questi alcuni dei temi in discussione.

I sindacati chiedono al governo di bloccare l'aumento automatico dell'età pensionabile

Le parti sociali reclamano con determinazione provvedimenti in favore dei giovani di oggi in preda di carriere discontinue e comunque cominciate in ritardo, misure per superare le differenze tra uomini e donne sul fronte previdenziale e per favorire l'adesione dei lavoratori alla previdenza complementare.

A proposito della pensione anticipata per le donne, si resta in attesa di risposte da parte del governo sulla proroga o la stabilizzazione del regime sperimentale di Opzione donna come proposto da più parti, a cominciare dai gruppi parlamentari della commissione Lavoro del Senato presieduta dal senatore Maurizio Sacconi (Energie per l'Italia).

Le organizzazioni sindacali propongono pure la rivalutazione delle pensioni in essere e annunciano battaglia per il blocco dell'innalzamento automatico dei requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento previdenziale per effetto dell'adeguamento alle speranze di vita rilevate dall'Istat. Un confronto che si preannuncia tutt'altro che semplice.