Le ultime notizie sulla riforma pensioni, ad oggi, mercoledì 30 agosto 2017, sono relative alla ripresa del confronto Governo-sindacati sul tema Pensioni, per la cosiddetta fase 2: c'è grande interesse visto che i temi all'ordine del giorno sono molteplici e tutti di grande importanza.

Pensioni, notizie oggi 30 agosto 2017: Governo-sindacati, si riapre il confronto

Governo e sindacati si ritrovano quest'oggi per riprendere il confronto sul tema pensioni: l'appuntamento è per le ore 12, presso la sede del Ministero del Lavoro. Le questioni da affrontare sono diverse, alcune molto importanti come la rivalutazione degli assegni in base alla crescita dell'inflazione e l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita: come tutti sappiamo, dal 2019 l'asticella dovrebbe essere alzata di cinque mesi, passando dagli attuali 66 anni e 7 mesi a 67 anni.

Il 'partito delle pensioni' cercherà in tutti i modi di evitare questo scalino, nonostante i ripetuti avvertimenti del Presidente dell'Inps, Tito Boeri e della Ragioneria Generale dello Stato.

Le questioni sono tante, dicevamo, il problema resta sempre quello di reperire le risorse che restano poche: c'è chi, addirittura, come il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, vorrebbe mettere fine alla questione pensioni, invitando ad investire le poche risorse finanziarie sui giovani.

Ultime notizie pensioni ad oggi 30 agosto 2017: i possibili interventi, dall'APE alla rivalutazione delle pensioni più basse

Una cosa è certa: l'avvicinarsi delle elezioni eserciterà una potente influenza sull'andamento del confronto Governo-sindacati.

Il PD, infatti, non vuole arrivare all'appuntamento elettorale completamente 'scoperto' di fronte ai possibili attacchi delle forze dell'opposizione come Movimento Cinque Stelle e Lega. Partendo da questo presupposto, una parte del Partito Democratico, quella più vicina all'ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sta puntando ad un intervento più marcato, ovvero l'aumento di 40 euro al mese a favore dei pensionati incapienti, ovvero per tutti coloro che attualmente hanno un reddito inferiore agli 8mila euro all'anno e che, di conseguenza, non percepiscono gli 80 euro.

Si tratta, però, di un provvedimento che andrebbe a pesare non poco sulle casse dello Stato (circa 2 miliardi di euro). Più facile, invece, un intervento di potenziamento e rifinanziamento dell'Ape Sociale mentre, al contrario, c'è chi è ancora costretto ad aspettare ancora l'entrata in vigore dell'Ape volontario: se il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, parlò di firma sul decreto prevista per l'inizio del mese di settembre, ora sembra sempre più probabile un ulteriore slittamento a fine mese.

Con una novità che di certo non farà piacere ai futuri beneficiari dell'anticipo pensionistico standard: infatti, per colpa delle mutate condizioni di mercato, il tasso di interesse netto dovrebbe aumentare di un punto percentuale, passando dal 2,5 al 3,5%. Di conseguenza, andare prima in pensione costerà anche un po' di più.

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