Dal 1' Settembre le visite fiscali subiranno una vera rivoluzione. Tutta "colpa" dell'arrivo del cervellone Savio, il nuovo strumento in mano all'Inps che terrà conto di tutte quelle anomalie che magari un datore di lavoro fa fatica a trovare nel corso dell'anno. L'introduzione di un algoritmo così sofisticato è la chiara testimonianza di come lo Stato voglia esercitare controlli serrati sull'operato dei dipendenti statali. Cattive notizie dunque per gli assenteisti seriali, coloro i quali sono spesso assenti in momenti chiave della settimana o dell'anno, sempre per lo stesso motivo: la poca voglia di lavorare.
Le novità in arrivo
Saltare, per malattia, sistematicamente i giorni prima o dopo un weekend oppure in occasione di un ponte, sarà da oggi più difficile. O almeno, più rischioso. In quanto a tenere sotto traccia le assenze di ciascun dipendente statale in Italia sarà un super cervellone, chiamato Savio, con cui l'Inps dichiara guerra agli assenteisti. Sarà l'algoritmo a decidere su chi effettuare un controllo circa il reale stato di salute. Il cervellone dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale potrà scegliere anche a random, attuando così le visite a sorpresa volute dalla riforma. Nessuno, tra gli statali, sarà più al sicuro dall'inizio del prossimo mese.
La novità principale è rappresentata proprio dal fatto che non sarà più soltanto il datore di lavoro a richiedere la visita fiscale, ma quest'ultima potrà avvenire anche d'ufficio.
L'obiettivo del software Savio è di stanare tutti quei lavoratori statali che si assentano per malattia nonostante siano sani come il giorno precedente quando erano al lavoro. Un evidente salto di qualità, quello che dal 1° settembre avverrà all'interno della Pubblica Amministrazione italiana, per merito dell'Inps e dell'ultima riforma del governo in relazione al pubblico impiego.
Gli orari
A non cambiare, invece, saranno gli orari delle visite fiscali, che resteranno gli stessi ante-riforma. Ciò significa che gli statali dovranno farsi trovare reperibili dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Discorso diverso invece per i privati, e non soltanto per gli orari, che restano quelli di sempre, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.
Quest'ultimi infatti non vivranno la morsa del cervellone Savio così come invece la riceveranno i dipendenti pubblici, sebbene non possano considerarsi di certo immuni dai possibili controlli dell'algoritmo studiato dall'Inps del discusso presidente Tito Boeri.