Si moltiplicano le posizioni politiche contrarie all'innalzamento automatico di 5 mensilità per la maturazione del diritto al pensionamento, così come previsto dalla legge sull'adeguamento all'aspettativa di vita. Il fronte resta uno dei più caldi per il Governo, non solo per le rivendicazioni in arrivo nelle scorse ore dai sindacati. Ad esprimere tutte le proprie perplessità sono stati infatti anche diversi esponenti dell'esecutivo, che nelle scorse ore hanno preso posizione sulla vicenda. "Ritengo auspicabile che il Parlamento rifletta sull’innalzamento dell’età pensionabile e apprezzo le posizioni del Partito democratico e dei suoi vertici che hanno raccolto il reiterato invito di Damiano", ha evidenziato il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, spiegando di augurarsi che si possa riaprire un dialogo su queste e altre questioni.

Soprattutto perché sul tema sono attesi "segnali di contenuto", visto che riguardano direttamente le condizioni lavorative, economiche e sociali degli italiani.

Anche il Ministro Martina chiede un rinvio dell'entrata in vigore dell'adeguamento all'aspettativa di vita

Posizioni simili a quelle del Guardasigilli le aveva già espresse negli scorsi giorni il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che ha condiviso la posizione dell'On. Damiano in merito ad uno slittamento dell'entrata in vigore del meccanismo che porterà a 67 anni l'uscita dal lavoro a partire dal primo gennaio 2019. D'altra parte, nella giornata di pubblicazione dei dati era stato lo stesso Ministro del Lavoro Giuliano Poletti a cercare di calmare le acque, ricordando che "c'è ancora un anno di tempo se si vuole discutere e confrontarsi nel merito".

Dalla Camera il Presidente della Commissione lavoro ricorda l'appello firmato da oltre 100 parlamentari

A ricordare qual è la posizione dei Presidenti delle Commissioni lavoro presso Camera e Senato è stato lo stesso On. Cesare Damiano, che ha evidenziato come siano più di 100 i parlamentari che hanno firmato l'appello congiunto dello scorso luglio per un ripensamento sull'adeguamento automatico.

D'altra parte, la situazione appare paradossale se si pensa che non esiste una forza politica palesemente favorevole all'aumento dell'età di quiescenza, ma allo stesso tempo salvo interventi fuori programma l'incremento ci sarà. Per capire in che modo evolverà la discussione non resta che puntare gli occhi sul prossimo confronto parlamentare per la legge di bilancio.

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