Si allargano le maglie dell'APE sociale per i lavoratori che hanno effettuato versamenti all'estero. L'Inps ha infatti aggiornato quanto previsto dalla precedente circolare n. 100/2017 in merito alla valutazione del requisito contributivo minimo da maturare per poter beneficiare dell'anticipo pensionistico previsto nella LdB2017. Con il messaggio n. 4170 ha quindi specificato un nuovo orientamento alla valutazione delle richieste, finalizzato ad includere tra gli esiti positivi anche le domande di coloro che hanno maturato periodi assicurativi all'estero all'interno dei Paesi UE, della Svizzera, della SEE o delle altre nazioni extracomunitarie che hanno già sottoscritto delle convenzioni con il nostro Istituto di pubblica previdenza.

Una presa di posizione che va ad impattare prima di tutto su coloro che si trovavano in una questa situazione avendo inoltrato la propria domanda nel primo scaglione utile, ovvero entro la scadenza dello scorso 15 luglio 2017.

Sulla contribuzione estera per l'APE sociale si apre una nuova possibilità entro il 30 novembre

Stante la situazione appena descritta, il nuovo orientamento espresso da parte dell'Inps andrà ad impattare sui correttivi e sul prossimo invio delle domande da parte degli interessati. La nuova scadenza per inoltrare le pratiche entro l'anno corrente è fissata al 30 novembre 2017. In questo caso, chi presenta contributi esteri e si è visto negare l'approvazione della precedente domanda di accesso all'APE sociale avrà confermato l'ingresso nell'APE attraverso il perfezionamento del già citato requisito contributivo minimo.

In tal senso, il nuovo messaggio diffuso dall'Inps specifica che anche "le domande di certificazione delle condizioni di accesso al beneficio dell’ape sociale presentate in data successiva al 15 luglio 2017 dovranno essere istruite, o se già istruite, riesaminate, alla luce del criterio esposto nel presente messaggio". Ricordiamo che la nuova presa di posizione dell'Istituto di previdenza ha fatto seguito ad un responso fornito dal Ministero del lavoro e mette finalmente fine ad una situazione di incertezza che riguardava tanti lavoratori con periodi di attività all'estero.

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