Sulla proroga di Opzione Donna si sta facendo molta confusione in queste ultime ore, dunque è bene fare il punto su quanto di vero ci sia in merito alle indiscrezioni rilanciate da ieri. Nel nostro approfondimento riguardo alle ultime novità sulle pensioni di oggi 4 ottobre abbiamo riportato la recente interrogazione parlamentare dell'onorevole Tiziana Ciprini del Movimento 5 Stelle, a conferma dell'interesse manifestato sull'argomento dai parlamentari pentastellati, anche in tempi non sospetti, lontani cioè da vigilie di calde campagne elettorali eccetera.

Il M5S aveva assicurato il proprio appoggio alla battaglia delle lavoratrici anche in occasione delle giornate di Rimini, quelle della candidatura di Luigi Di Maio a potenziale premier nell'eventualità di una vittoria dei 5 Stelle alle prossime elezioni politiche. Ad oggi, la novità più rilevante è proprio il rinnovato interesse del Movimento di Beppe Grillo sulla questione che riguarda migliaia di lavoratrici italiane, che vorrebbero dal governo l'estensione al prossimo anno della misura sperimentale che consente a chi ha compiuto 57 anni di andare in pensione dopo 35 anni di contributi, accettando il ricalcolo dell'assegno previdenziale interamente con il sistema contributivo.

Opzione donna vicina? Facciamo chiarezza

Le ultime notizie sulle pensioni rilanciate da altri siti specializzati hanno riferito che la proroga di Opzione Donna al 2018 è sempre più vicina. Nello specifico, "Proroga pensione Opzione Donna sempre più vicina" è il titolo con cui la collega Noemi Secci del portale La Legge Uguale per Tutti che ha dato il là ad un acceso dibattito in rete.

Dati alla mano, non è accaduto nulla in queste ultimissime ore che possa farci credere in un rinnovato interesse da parte del governo sulla misura.

Fra l'altro, non si sono avute ancora notizie circa i contatori di Opzione Donna, per conoscere le risorse rimaste a disposizione per l'eventuale proroga del regime sperimentale che ad oggi viene identificato come una delle poche soluzioni di pensione anticipata per le donne.

Oltre al protocollo OD, allo stato attuale delle cose le lavoratrici possono affidarsi all'Ape social oppure alla quota 41, nell'attesa che venga ufficializzato il decreto sull'Ape volontaria con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, attesa per la fine della prima settimana di ottobre o al più tardi entro la metà del mese.

Non dimentichiamo poi come al fianco del prepensionamento con Opzione Donna ci sia ancora l'Ape donna, la forma di anticipo pensionistico al femminile. Quest'ultima prevede la valorizzazione dei lavori di cura, un punto su cui è tornato di recente anche il segretario confederale della Cgil Maurizio Landini in occasione di un convegno a Torino nell'ultimo weekend, sottolineando come lo stesso accada anche nel sistema previdenziale in Germania, dove ad una donna che partorisce un figlio vengono assegnati due anni di contributi. Per conoscere gli aggiornamenti sul protocollo di Opzione Donna cliccate il tasto Segui in alto a destra.