Il premier Paolo Gentiloni lancia un appello ai sindacati affinché dicano sì al pacchetto di misure proposte dal governo per dare avvio alla fase due della riforma Pensioni dopo i primi provvedimenti in materia previdenziale varati dal Governo Renzi e ora in fase di attuazione: dall'ampliamento della no tax area pensionati all'Anticipo pensionistico volontario, dal cumulo gratuito dei contributi all'Ape sociale e alla Quota 41 per una parte dei lavoratori precoci, per citarne alcune. L'esecutivo riconosce il ruolo e l'importanza dei sindacati sul fronte economico e sociale.

"Abbiamo lavorato - ha dichiarato oggi il presidente del Consiglio - investendo sul ruolo delle organizzazioni sindacali, che io - ha sottolineato Paolo Gentiloni - considero molto importante nel panorama sociale". Un approccio diverso da quello dell'ex premier Matteo Renzi che si insediò a Palazzo Chigi contestando il ruolo dei sindacati, salvo poi cambiare idea e aprire il confronto sulla previdenza concluso con la sottoscrizione di un'intesa generale.

Pensioni, intervento del premier alla vigilia del confronto con i sindacati

L'auspicio del capo del governo è che le parti sociali apprezzino l'impegno portato avanti da Palazzo Chigi nelle ultime settimane e sottoscrivano l'accordo sulla fase due della riforma pensioni da inserire nella legge di Bilancio 2018 attualmente all'esame della commissione Bilancio del Senato della Repubblica.

"Mi auguro - ha detto Gentiloni riferendosi ai sindacati - che condividano questo sforzo, perché si sono ottenuti risultati e non riconoscerlo - ha sottolineato il premier all'assemblea congiunta da Confindustria Novara, Alessandria e Vercelli - sarebbe un errore e una rinuncia a esercitare quel ruolo - ha sottolineato - che le organizzazioni sindacali esercitano".

Nessun dietrofront da parte di Palazzo Chigi rispetto alle tanto auspicate modifiche alla legge Fornero e allo stop all'aumento dell'età pensionabile per l'adeguamento automatico alla speranza di vita rilevata dall'Istituto nazionale di statistica.

Gentiloni spiega le ragioni per cui non è possibile modificare la legge Fornero

Le modifiche alla riforma pensioni targata Fornero potrebbero rappresentare un rischio per la tenuta dei conti pubblici e potrebbero incrinare i rapporti con l'Europa che più di ogni altro tiene alla stabilità della finanza pubblica in Italia. "L'adeguamento dell'età pensionabile - ha detto oggi il premier secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Dire - è un pilastro del nostro sistema e della nostra sostenibilità finanziaria". Dunque è chiaro che l'esecutivo non intende fare nessun passo indietro rispetto all'automatismo previsto dalla legge Fornero. "Non può che essere confermato - ha detto Gentiloni - adottando, se possibile, misure di attenuazione di questa dinamica". Il riferimento è allo stop che, nei piani del governo, verrebbe concesso solo ad alcune categorie di lavoratori, per l'esattezza 15, impegnati in mansioni gravose.