L'Università degli Studi di Napoli Federico II fa sapere, con un avviso pubblicato sul sito ufficiale il 19 dicembre 2017, che la procedura di iscrizione al PF24, il percorso che permetterà a tutti gli aspiranti docenti di acquisire i 24 cfu nelle materie antro-psico-pedagogiche previsti per la partecipazione al concorso FIT 2018, resterà attiva fino al 10 gennaio 2018. Una proroga pensata per tutti quelli che non sono ancora riusciti a produrre opportuna documentazione ISEE al fine di ottenere le agevolazioni economiche previste per gli aspiranti con reddito inferiore o uguale ai 13mila euro.
I costi del PF24 presso l'università di Napoli
L'ateneo campano prevede il pagamento di un contributo fisso di 76 euro, comprensivo di imposta di bollo necessaria per il rilascio della documentazione attestante il conseguimento dei 24 CFU, e di un contributo variabile per chi dichiara un ISEE superiore a 13mila euro. Tale contributo variabile non potrà comunque superare i 90 € per esame.
Per gli aspiranti con ISEE inferiore o uguale a 13mila euro, per gli studenti con disabilità superiore o uguale al 66% e per tutti gli iscritti ai corsi di laurea, master e dottorati di ricerca dell'università Federico II, l'accesso al PF24 sarà invece gratuito.
Il PF24: esami da sostenere
In accordo con le note ministeriali, il percorso PF24 stabilito dalla Federico II di Napoli prevede la possibilità di scegliere di sostenere esami da 6 CFU compresi in quattro diversi ambiti: pedagogia, psicologia, antropologia e didattica.
E' tuttavia sufficiente selezionare almeno tre ambiti, purché si conseguano comunque 24 CFU (per un totale, quindi, di quattro esami).
L'università prevede anche il riconoscimento di CFU precedentemente acquisiti, con relativa convalida. Per ottenerla, è comunque necessario iscriversi al PF24 e chiedere, attraverso l'opportuna compilazione del modulo online, il riconoscimento dei crediti precedentemente acquisiti.
A gennaio l'università farà sapere se il riconoscimento ha avuto o meno esito positivo; in caso contrario, l'aspirante dovrà sostenere l'esame del quale è stata rifiutata la convalida.
Il riconoscimento, infatti, non è immediato e non basta che i codici dei settori scientifico-disciplinari degli esami proposti nel PF24 combacino con quelli presenti nel proprio piano di studi: un'opportuna commissione valuterà se i programmi dei singoli esami sostenuti, dei quali si richiede il riconoscimento, soddisfino i requisiti didattici richiesti dal Ministero.