Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 17 dicembre 2017 vedono proseguire la discussione sull'età di uscita dal lavoro e sulla cancellazione della legge Fornero. Nella giornata di ieri vi abbiamo riportato l'acceso confronto tra M5S e PD sul tema degli assegni d'oro. Oggi evidenziamo l'ultima presa di posizione da parte del leader della Lega Nord Matteo Salvini, che è intervenuto esprimendo la propria opinione sulla vicenda. Nel frattempo sta per avvicinarsi un'importante scadenza per le donne che lavorano nel privato, visto che a partire dal prossimo anno scatterà purtroppo l'equiparazione con l'età di accesso alla pensione degli uomini.

Sull'APE sociale si conferma dall'Inps la data del 19 dicembre come scadenza di pagamento dei primi assegni. Dal CODS prosegue invece il sostegno al cumulo gratuito dei contributi e l'attento esame del percorso di sviluppo della legge di bilancio. Infine, sulla previdenza complementare emergono dati importanti rispetto alla dimensione europea del comparto. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Assegni d'oro: il commento di Salvini sul tema

Nelle ultime ore si è accesa la discussione Politica sulla proposta del leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio di tagliare le pensioni d'oro e utilizzare i risparmi per abrogare la legge Fornero. Il leader pentastellato ha spiegato di voler raccogliere dall'operazione almeno 12 miliardi di euro; una cifra contestata dal Segretario del PD Matteo Renzi, secondo il quale per ottenere tale risultato si dovrebbero andare a tagliare le pensioni da 2300 €.

Tra i due, nella giornata di ieri, si è quindi inserito il Segretario della Lega Nord Matteo Salvini, evidenziando che "su pensioni ci sono bugie da Renzi e parole al vento da Grillo". Secondo l'esponente leghista "l'unica cosa giusta da fare è cancellare la Legge Fornero, priorità per il Governo Salvini".

A partire dal 2018 servirà un anno di lavoro in più per le donne

Mancano ormai pochi giorni alla fine dell'anno, una scadenza che per molte donne significherà dover accumulare un anno in più di versamenti per poter raggiungere l'agognata pensione. A partire da gennaio 2018 le lavoratrici del settore privato sono infatti chiamate a raggiungere i 66 anni e sette mesi di età per poter accedere alla pensione di vecchiaia, mentre sullo sfondo resta l'applicazione dell'adeguamento all'aspettativa di vita.

Con quest'ultimo parametro nel 2019 saranno necessari 5 mensilità in più, portando il computo a 67 anni. Complessivamente, in meno di un decennio l'età di pensionamento per queste lavoratrici è cresciuta fino a toccare i + 7 anni di versamenti.

L'INPS conferma i primi pagamenti per l'APE sociale al prossimo 19 dicembre

L'Istituto pubblico di previdenza ha confermato che i primi pagamenti per l'APE sociale arriveranno il prossimo 19 dicembre, con valuta 22/12. La notizia era molto attesa dai lavoratori che si sono visti accogliere la propria domanda, dopo che lo stesso Presidente Boeri aveva annunciato lo sblocco dei primi assegni prima di Natale. In particolare, il primo pagamento comprenderà anche gli importi dei mesi precedenti, qualora la decorrenza risulti anteriore a dicembre.

Per gli altri, la nuova data da tenere come riferimento è il prossimo 20 gennaio 2018.

Il punto della situazione sulla legge di bilancio 2018

Dal Comitato Opzione Donna Social si registra invece un nuovo aggiornamento sull'evoluzione della Manovra. "Ieri sono ripresi alle h 12:00 con un’ora di ritardo rispetto a quanto schedulato i lavori alla V Commissione Bilancio della Camera e si sono protratti fino alle h 20:00", ha evidenziato la fondatrice del CODS Orietta Armiliato. "Resta invece confermato l’obiettivo di concludere il tutto nella giornata di oggi, domenica 17 dicembre, in modo che l’Aula possa iniziare l’esame finale a partire da martedì 19 dicembre, una seduta infatti è già stata convocata per le h 9:30", ha quindi concluso l'amministratrice.

Più del 25% dei fondi pensione europei in difficoltà rispetto alle prestazioni promesse

Uno stress test condotto dall'Eiopa (l'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) evidenzia che oltre il 25% dei fondi pensione del continente potrebbe incontrare delle difficoltà nel fornire ai propri iscritti le prestazioni promesse. Si tratta del risultato di uno stress test su oltre 195 istituti privati, che tiene conto del perdurare di uno scenario a bassi tassi d'interesse. L'ente di ricerca sottolinea che il risultato della ricerca non deve essere visto come una bocciatura o una promozione di singole istituzioni, ma piuttosto come uno strumento di misurazione della robustezza del sistema, anche considerando che molti schemi pensionistici privati finanziano l'economia reale e sono importanti per garantire il mantenimento dello stile di vita delle persone al momento del pensionamento.

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