"Nella prossima legislatura bisogna continuare a cambiare la Legge Fornero", sono le ultime dichiarazioni del segretario confederale della Ul Domenico Proietti. Dopo l'importante risultato raggiunto con le due Leggi di Stabilità, infatti, il sindacalista continua ad avanzare proposte di modifica in campo previdenziale da effettuarsi a partire dall'inizio della prossima legislatura.

La cosiddetta Fase 2 dell'accordo siglato lo scorso autunno del 2017 fra il Governo e le organizzazioni sindacali, si è basata sulla previdenza complementare con maggiore riguardo al futuro pensionistico delle giovani generazioni, sul blocco dell'adeguamento dei requisiti alla speranza di vita e sull'estensione dell'Ape Sociale e della Quota 41.

Misure che si sono rivelate utili anche se non è stata affrontata del tutto la questione relativa alla flessibilità in uscita con il meccanismo di Quota 100 visto che le recenti stime avrebbero considerato la misura troppo costosa per le casse statali.

Proietti chiede la Fase 3

Per Proietti, infatti, le due manovre finanziarie avrebbero introdotto sistemi di equità e di giustizia, un importante passo compiuto anche con l'aiuto delle tre sigle confederali Cgil, Cisl e Uil anche se molti punti sono rimasti ancora oscuri. Secondo lo stesso sindacalista, il prossimo Governo dovrà riaprire molti temi ed in particolare provvedere all'apertura della Fase 3 che invece, dovrebbe articolarsi sulla possibilità di lasciare l'attività lavorativa a partire dai 63 anni ripristinando un meccanismo più flessibile oltre all'eliminazione delle disparità fra i trattamenti pensionistici dei lavoratori con quelli delle donne e la valorizzazione dei lavori di cura e assistenza prestati ai familiari con disabilità grave.

Di fondamentale importanza, è anche garantire un futuro previdenziale adeguato alle giovani generazioni che oggi fanno sempre più fatica a trovare un lavoro.

In pensione a partire dai 63 anni, parla Proietti

"Occorre aprire una vera e propria Fase 3 nella quale affrontare la reintroduzione di una flessibilità di accesso alla pensione intorno a 63 anni", ha spiegato il segretario confederale della Uil Domenico Proietti ribadendo la necessità di introdurre nuovi strumenti equi, realistici, sostenibili e soprattutto compatibili con i conti pubblici. Resterà attendere per vedere se il nuovo Governo intenderà accogliere la richiesta del sindacalista ed affrontare definitivamente il problema delle Pensioni.