Le ultime novità sulle Pensioni anticipate all’ 8 febbraio 2018 riguardano la possibilità di accedere alla flessibilità in uscita. Tutto è ancora in gioco visto che a breve vi saranno le elezioni politiche ed il tema previdenziale resta tra i più cari in questa calda campagna elettorale.
Proposte Riforma Pensioni 2018
Le proposte in gioco sono parecchie, compresa quella dell’abolizione totale della legge Fornero, per la quota 41 per i precoci o la quota 100, che permetterebbe l’accesso alla quiescenza grazie alla somma tra contributi versati ed età anagrafica.
Vi è poi chi sta nuovamente parlando della proroga dell’opzione donna, che però permetterebbe l’accesso sempre con 35 anni di contributi ma con 63 anni d’età.
Proposte che si vanno ad aggiungere all’ampliamento delle categorie che potranno accedere all’ape sociale e alla quota 41 precoci. Pubblicati oggi anche i tassi per l’ape volontaria, che finalmente potrà prendere il via.
Pensioni anticipate, aumentano a 15 le categorie protette
E’ ormai ufficiale le categorie dei mestieri considerati gravosi che potranno accedere all’ape sociale e alla quota 41 dal 2018 non saranno più 11 ma 15. Il Governo ha deciso di ampliare le categorie, per tutto il 2018 potranno dunque accedere alla pensione anticipata con l’ape sociale tutti quelli che hanno 63 anni d’età e appartengono ad alcune categorie considerate disagiate.
Disoccupati che hanno terminato gli ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi, coloro che appartengono alle 15 categorie di mestieri gravosi indicate come meritevoli di tutela dal Governo, coloro che sono care-giver di parenti disabili di primo e o secondo grado conviventi da almeno 6 mesi, coloro che hanno un grado di disabilità pari almeno al 74%.
L’Ape sociale è a carico dello Stato, il cittadino può fare domanda se ha i requisiti necessari.
Pensione anticipata precoci
Mentre i precoci, cioè coloro che hanno lavorato almeno 12 mesi prima dei 19 anni, possono usufruire della quota 41. Anche per loro restano valide le 15 categorie di gravosi ampliate dal Governo. Ora che i decreti attuativi vi sono anche quanti avevano la domanda in sospeso per problemi burocratici dell’Inps, potranno ora completare la domanda di pensione e vedersela accolta.
Opzione donna, 63 anni e 35 di contributi
La vecchia opzione donna, così come desiderata da quante auspicavano alla proroga, resterà con buona probabilità un sogno. Anche ci fossero dei risparmi a bilancio la nuova proposta vede sì 35 anni di contributi, ma 63 di età. Rispetto ai 57/58 previsti dalla legge 243/2004 va da sé che il requisito anagrafico pesa molto e non soddisfa quante continuano a chiedere con insistenza la proroga al 2018.
L’Ape volontaria, ora è possibile accedere
L’Abi ha comunicato i tassi di interesse per quanti siano interessati ad accedere nel 2018 alla pensione anticipata con l’ape volontaria, una misura a totale carico del lavoratore. Che dovrà indebitarsi circa per 20 anni per poter anticipare l’uscita dal mondo del lavoro a partire da 63 anni e 7 mesi. Molte le critiche alla misura, che non convince per il suo costo.