Le ultime novità sulle Pensioni anticipate al 2 febbraio 2018 e sulla sempre accesa questione dei privilegi giungono da un interessante confronto che ha visto protagonisti, nell’ultima puntata di DiMartedì da Floris, Emiliana Alessandrucci, Cesare Damiano, Friedman, Bertucci e Belpietro. La questione rientra nel vivo della campagna elettorale, il tema previdenziale resta centrale.

Pensioni 2018, come abolire i privilegi?

I vari ospiti sono tutti concordi che si tratti di una profonda ingiustizia sociale, per Friedman, giornalista e scrittore, il fatto che: “Che i parlamentari guadagnino così tanto rispetto ai lavoratori non è giusto".

Damiano ricorda che sarebbe bastato seguire quanto da lui proposto: "Ci sono categorie avvantaggiate, sarebbe bastato accogliere la mia proposta di adeguare gli stipendi dei politici a quelli degli operai e le cose sarebbero cambiate”. Damiano asserisce che “chi è in grado di avere una pensione di 5 mila euro netti, al di sopra di quella cifra non dobbiamo avere problemi a chiedere un contributo di solidarietà per aumentare gli assegni più bassi”. Per l’Alessandrucci, invece, non solo sarebbe corretto il contributo di solidarietà, ma dice: “i contributi di solidarietà dovrebbero essere usati per pagare gli assegni a chi è stato truffato dal datore di lavoro che non gli ha versato i contributi”.

Pensioni, Belpietro: 'Il problema di alcune pensioni...'

Belpietro rincara la dose “Il problema, evidente di alcune pensioni è che non corrispondono ai contributi versati, ma sono state calcolate sulla base delle ultime retribuzioni che spesso venivano aumentate apposta nell’ultimo periodo di retribuzione”.

Pensioni anticipate, cosa potrebbe cambiare?

Damiano è fiducioso, ci sono delle cose che si possono mettere in atto senza fare falsa campagna elettorale.

Abolire in toto la Fornero non sarebbe certamente possibile, ma continuare a lavorare nella direzione della flessibilità è assolutamente doveroso. Troppi i nodi critici ancora in attesa: l’avvio dell’ape volontario, l’aumento della platea dei possibili beneficiari dell’ape sociale e della quota 41. L’eventuale proroga dell’opzione donna e la salvaguardia degli esodati.

Le pensioni, conclude Damiano, non possono diventare la mucca da mungere”. Per Salvini la Riforma Fornero andrebbe completamente abolita, così come per il Movimento 5 stelle, il dubbio resta però sulle coperture finanziarie. Tutti concordano sulla necessità di risolvere il nodo della nona salvaguardia degli esodati e sulla possibilità di estendere la proroga dell’opzione donna. Non resta che comprendere chi riuscirà, al netto della campagna elettorale, poi a beneficiare di qualche miglioria. I pensionati o futuri tali, si sa, sono un numero notevole e il loro voto ‘fa gola’ ai vari partiti politici. Si spera che non si tratti di mere illusioni, ma che ne seguano fatti concreti.