Su fa sempre più acceso il confronto politico-elettorale sulla riforma Pensioni in vista delle elezioni politiche del 4 marzo prossimo, quando gli italiani saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi rappresentanti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica che dovranno poi concedere in aula il voto di fiducia al nuovo Governo, anche se il Rosatellum non esclude il ritorno al voto vista la difficoltà a costituire una maggioranza parlamentare solida. Sotto accusa sulla questione previdenziale rimane la legge Fornero, ampio il dibattito in corso, abolirla o meno.

E tra una miriade di dichiarazioni, commenti, promesse e proposte si fa sentire oggi la voce dell’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero che nel 2011 presentò la riforma pensioni del Governo Monti, sostenuto dalla maggioranza parlamentare di larghe intese, in lacrime durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Pensioni, parla Elsa Fornero in difesa della riforma che porta il suo nome

"Ricevo oggi anche da persone che magari avrebbero avuto ragione di avercela con me – ha detto l’economista piemontese esperta di lavoro e previdenza - attestazioni di solidarietà proprio per gli attacchi”. Numerosi gli attacchi all’ex ministro del Lavoro del Governo Monti, sia sul piano politico che su quello personale.

A personalizzare molto la riforma pensioni additando lei come la principale responsabile è stato in questi anni il leader della Lega Matteo Salvini che in diverse occasioni ha usato parole forti contro Elsa Fornero, come per esempio “dobbiamo mandarla in esilio” e altre affermazioni di questo tenore. Da ricordare anche la manifestazione sotto casa dell’ex ministro.

“Non credo si sia mai dato il caso – ha detto l’economista torinese oggi parlando con i cronisti a margine di un incontro a Milano - di un personalismo portato a questi estremi per una legge".

L’ex ministro parla di chiari segnali di vigliaccheria nei suoi confronti

Un odio viscerale quello manifestato in questi anni contro la legge che porta il suo nome spesso sfociato in un eccessivo personalismo, mentre in realtà è chiarissimo che a volere quella riforma pensioni nel 2011 non fu solo l’ex ministro del lavoro ma l’intero esecutivo sostenuto da una maggioranza che andava dal Partito democratico allora guidato da Pierluigi Bersani a Forza Italia sempre guidata dal presidente Silvio Berlusconi che adesso, insieme a Giorgia Meloni) ha sottoscritto il programma elettorale di centrodestra proposto da Salvini che include il superamento della legge Fornero.

"Ci sono chiari segni di cinismo – ha detto oggi Elsa Fornero secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ansa - e anche di vigliaccheria. E la vigliaccheria in certi ambienti politici – ha sottolineato l’economista - è una dimensione molto frequente".