Nessun dietrofront da parte di Matteo Salvini sulla riforma Pensioni. Il leader e candidato premier della Lega insiste sulla promessa di abolizione della legge Fornero, proposta anche dal candidato premier del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio. La Lega e il Movimento 5 stelle sulla riforma pensioni hanno proposte molto simili, se non identiche. Dopo l’abolizione della legge Fornero, Quota 100 per tutti, Quota 41 per i precoci, proroga Opzione donna, queste le proposte uguali tra leghisti e grillini.

Pensioni, il leader della Lega promette abrogazione Fornero

Superamento della legge Fornero che il leader del Carroccio ha imposto di mettere nel programma della coalizione di centrodestra agli alleati Silvio Berlusconi (Forza Italia), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa (di Noi con l’Italia-Udc). In caso di vittoria elettorale del centrodestra alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, Matteo Salvini non avrebbe dubbi sulla prima cosa da fare. "La legge Fornero, che ormai – ha sottolineato - non è più solo una questione politica”. Alleggerendo le rigidità della legge Fornero sull’uscita dal lavoro si potrebbero creare nuove opportunità occupazionali per i giovani.

Il lavoro, così come le pensioni, tra le priorità che il Carroccio intende affrontare sin da subito in caso di un nuovo governo di centrodestra.

Matteo Salvini: pensioni e lavoro le emergenze da affrontare

“L'emergenza – ha detto Salvini ieri al Forum live ANSA-Facebook a Milano - è tornare a far circolare il lavoro, per i giovani che altrimenti scappano e per chi ha diritto – ha sottolineato - a godersi la pensione”.

Non solo previdenza e occupazione, ma queste sono le emergenze con cui intende fare i conti Salvini. “Pensioni e lavoro, poi per carità – ha detto il segretario della Lega - ci sono tante altre cose da fare ma il primo atto sarebbe quello". E’ ormai da diversi anni che i leghisti stanno portando avanti per l’abrogazione della riforma pensioni varata dal Governo Monti nel 2011 con il sostegno parlamentare della maggioranza di larghe intese.

E a proposito di larghe intese in Parlamento non sono da escludere dopo il voto del 4 marzo, tutto dipenderà dal risultato. E da questo punto di vista non lascia presagire nulla di buono, quantomeno in termini di stabilità, governabilità e maggioranza certa, la nuova legge elettorale Rosatellum che viene applicata per la prima volta.