La Cgil di Susanna Camusso continua a ritenersi insoddisfatta dell’Ape volontario introdotto dal Governo Renzi nell’ambito della prima fase di riforma Pensioni e attivato oggi (martedì 13 febbraio) dopo mesi di attesa. L’Antico pensionistico volontario per chi ha raggiunto 63 anni di età e maturato almeno 20 anni di anzianità contributiva, con la formula del prestito erogato dalle banche (Unicredit) e garantito dalle assicurazioni (Intesa) "è una forma – ha ribadito oggi il leader del sindacato rosso - molto costosa per le persone”.
Pensioni, restano critiche contro il governo le posizioni della Cgil
Diversamente dall’Uil di Carmelo Barbagallo e dalla Cisl di Annamaria Furlan, così come l’Ugl di Carmelo Barbagallo, la Cgil si è schierata contro il Governo Gentiloni per i mancati interventi sulla fase due della riforma pensioni. “Lo abbiamo detto – ha sottolineato Susanna Camusso oggi a margine di un incontro del sindacato su scuola e lavoro - e continuiamo a dirlo". Il presidente dell’Istituto nazionale per la previdenza sociale, Tito Boeri, ha parlato oggi di una platea di richiedenti dell’Anticipo pensionistico volontario di 300.000 lavoratori nel 2018 e 115.000 nel 2019. La misura, va ricordato, è di tipo sperimentale e non strutturale.
A proporre sin da ora di stabilizzarla il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, ricandidato in parlamento con il Pd di Matteo Renzi. Il leader dem ha inserito nel programma elettorale l’ampliamento sia della platea dei beneficiaria sia dell’Anticipo pensionistico sociale rivolto alle categorie deboli sia all’Ape volontario rivolto ai lavoratori over 63.
Susanna Camusso: troppo costoso l’Anticipo pensionistico volontario
"Posso dire – ha detto oggi la Camusso a proposito delle stime del presidente dell’Inps sulle uscite con l’Ape - che mi pare che normalmente non ci azzecchino tanto con le previsioni?". La pensione anticipata con l’escamotage del prestito che dovrà essere restituito in venti anni “è uno strumento – secondo il leader della Cgil - che ributta sulle persone quello che non si è voluto fare in termini – ha sottolineato - di flessibilizzazione del sistema previdenziale”.
Il sindacato rosso è già sceso in piazza per sollecitare al governo e al parlamento modifiche alla legge Fornero, uno dei temi che continua a rimanere in primo piano verso le elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Rimangono critiche le posizioni della Cgil. “Non siamo affascinati – ha detto Susanna Camusso - da questa gara dei numeri. Se non perché esattamente ci dicono – ha proseguito il segretario generale del sindacato rosso - come il sistema sia troppo rigido e non risponda – ha evidenziato - alle esigenze e difficoltà delle persone".