Fumata bianca doveva essere e fumata bianca è stata per il rinnovo del contratto per i lavoratori della Scuola. Non poteva essere altrimenti per un contratto bloccato da quasi un decennio e su cui pendeva la spada di Damocle di una sentenza della Consulta che obbligava il Governo allo sblocco. Dopo i rinnovi arrivati per i lavoratori Ministeriali e per il comparto sicurezza e difesa anche la scuola finalmente ha un nuovo contratto. I media e la rete sono pieni di articoli che parlano di aumenti di 85 euro a lavoratore in media con cifre reali che si attestano tra i 60 ed i 130 di aumento per lavoratore.

Le cifre sono reali, non frutto di immaginazione o bufale, ma il problema è che sono al lordo delle tasse. Nelle tasche dei dipendenti pubblici e quindi anche dei docenti o dei bidelli finirà molto di meno. Ecco i dati ufficiali con le tabelle delle retribuzioni nette che ogni singola area di dipendenti percepisce come dipendenti del MIUR.

Cosa significa netto

Prima che nelle buste paga dei lavoratori arrivino gli aumenti, situazione che è facile ipotizzare si verificherà non prima di aprile, il sito la tecnica della scuola aveva messo in luce gli stipendi netti dei lavoratori confrontandoli con i pari ruolo dei maggiori paesi europei. Naturalmente i dati della nostra penisola sono i più bassi anche se va tenuto conto del diverso tenore di vita e del costo della stessa in paesi come Lussemburgo o Svizzera tanto per citare alcuni dei paesi europei messi a confronto nell'analisi del sito.

La differenza tra netto e lordo non solo per gli aumenti ma anche per quanto riguarda gli stipendi è molto importante. Infatti una maestra della scuola di infanzia che a fine carriera percepisce 2.370 euro circa lordi, ne percepisce per davvero solo 1.759.

Stipendi ed aumenti con il rinnovo

Ecco le tabelle nette degli stipendi ai quali va aggiunta la RPD, la retribuzione professionale docenti che spetta ai docenti di ruolo ed ai supplenti per intero anno scolastico che va da 164 a 257 euro in base all'anzianità di servizio:

  • anzianità da 0 a 8 anni di servizio: scuola superiore e scuola media € 1.350 euro
  • anzianità da 9 a 14 anni: superiori € 1.503, medie € 1.493 e primaria e infanzia € 1.262
  • anzianità da 15 a 20 anni: superiori € 1.643, media € 1.604 infanzia e primaria € 1.366
  • anzianità da 21 a 27 anni: superiori € 1.786, medie € 1.708, primaria/infanzia € 1.571
  • anzianità da 28 a 34 anni: superiori € 1.895, medie € 1.832 infanzia/primaria € 1.693
  • anzianità superiore: € 1960 per le superiori, 1.895 per le medie e 1.759 per scuole primarie e infanzia

Per quanto riguarda le cifre di aumento che partivano dalla bozza di intesa tra Governo e parti sociali di novembre 2016, le 85 euro di cui tanto si parlava sono e resteranno un sogno.

Nella scuola di infanzia e primaria si parla di aumenti a regime e netti tra i 41 ed i 51 euro sempre in base all'anzianità di servizio ed agli scaglioni retributivi. Per il personale Ata ed i collaboratori scolastici (i bidelli) che già percepiscono stipendi più bassi dei docenti nell'ordine del 20% con le stesse fasce di anzianità, gli aumenti saranno inferiori.

Un bidello per esempio percepirà come aumento da rinnovo contratto 37 euro in più al mese che diventeranno 42 per quelli nella fascia retributiva di massima anzianità. Stessa sorte e stesse cifre per i collaboratori tecnici ed amministrativi mentre si sale a 50 euro solo per i D.S.G.A con anzianità superiore ai 34 anni di servizio, ai quali a titolo esplicativo va detto che l'aumento tabellare lordo era di ben 105,50 euro in più per mese di lavoro.