Il contratto Scuola, dopo tante discussioni e promesse, è stato firmato, e, a breve, i dipendenti riceveranno gli arretrati. Ecco le novità salienti introdotte e gli aumenti stipendiali, che andranno dagli 81 euro a 110. Ma Anief svela le vere somme, che sono di molto inferiori, rispetto a quanto spetterebbe ai dipendenti della scuola, ma anche rispetto a quanto dichiarato nelle tabelle divulgate nelle ore successive alla firma.
Aumenti stipendiali docenti e Ata
Il contratto appena firmato va dagli 81 ai 110 euro: le somme più basse riguardano i docenti dell'infanzia e della primaria, con un'anzianità di servizio da 0 a 8 anni.
Cifre più elevate andranno ai docenti laureati delle superiori, ma con più di 35 anni di lavoro. Per avere le coperture necessarie, il Governo ha deciso di ricorrere ai fondi stanziati, per il bonus premiale di 200 milioni di euro. Di questi soldi metà verranno dati direttamente nello stipendio, l’altra metà sarà evoluta tramite contrattazione, ai docenti che verranno valutati come meritevoli.
Quanto spetterà ai vari docenti e agli Ata? Ai docenti dell’infanzia e della primaria con meno di 8 anni di anzianità spetteranno 85,50 euro, che saliranno fino a 97,7 euro per chi ha 35 anni di lavoro. I docenti diplomati, che lavorano alle superiori, riceveranno da 85,50 euro di aumento, per quelli con la più bassa anzianità fino ad un tetto massimo di 99,70 euro, per chi ha 35 anni di servizio.
Per i docenti di scuola media gli aumenti saranno da 85,50 euro (il minimo) a 106,70 euro (il massimo), mentre i docenti laureati delle superiori riceveranno da 85,50 euro fino a 110,70 euro.
Il personale Ata, invece, avrà i seguenti aumenti in busta paga: i collaboratori scolastici prenderanno un minimo di 80,40 euro di aumento per chi ha fino a 8 anni di servizio, mentre il tetto massimo sarà di 88,40 euro, per chi ha 35 anni di servizio.
Gli assistenti amministrativi e tecnici riceveranno 81,20 euro, per chi ha fino a 8 anni di servizio, fino a 90,20 euro per chi invece ne ha 35. Per i DSGA, infine, gli aumenti andranno da 81,50 euro per chi ha meno di 8 anni, e fino a 105,50 il tetto massimo elargito a chi ha 35 anni.
Anief rivela i veri importi
Anief, dopo la firma, ribadisce che si tratta di un contratto da vergogna: gli stipendi aumentano del 3,48%, mentre l’inflazione è aumentata di ben 14 punti.
Tra l'altro le somme pattuite non coprono nemmeno l’indennità di vacanza contrattuale, la somma spettante in rapporto all'inflazione. Lo scopo di questa contrattazione era di innalzare gli stipendi più bassi dell’area OCSE, e dare un aumento almeno pari a quello introdotto nel resto della PA, ma così non è stato.
Facendo quattro conti, gli 85,50 euro saranno in realtà 55 euro e chi dovrebbe prendere 110,70 euro avrà meno di 72 euro, a cui non sono state fatte ancora altre “trattenute”, da applicare per legge. Per Anief, quindi, gli aumenti lordi vanno fortemente decurtati, il risultato porta a cifre così basse che non meritano commenti, ecco perché il sindacato intende avviare i ricorsi che ormai sembrano l'unica soluzione. Ancora una volta è necessario ricorrere ad un giudice per avere quanto spetta.