Firmato il contratto della scuola. Ci saranno aumenti da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro, così come avevano chiesto i sindacati di categoria. L'accordo è stato sottoscritto all'Aran ed è il primo contratto nazionale di lavoro del nuovo comparto Istruzione e ricerca. Interessati sono ben un milione e 200 mila tra insegnanti, personale ata, ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi.

È stato mantenuto il bonus fiscale di 80 euro per le fasce retributive più deboli. L'accordo arriva come una vera e propria boccata d'ossigeno, dopo dieci anni di blocco.

Il ministro Valeria Fedeli ha commentato su Twitter la stretta di mano: “Un impegno preso e mantenuto. Valorizzare chi lavora nei settori della conoscenza è un investimento per il futuro”.

Le ha fatto eco la collega del dicastero della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia: “Firmato il nuovo contratto della conoscenza, dalla Scuola, alla ricerca, all'università, agli istituti artistici e musicali. Era giusto e doveroso, #valeriafedeli, #riforma Pa, #Paese che cambia”.

Le tre sigle sindacali, Cgil, Cisl e Uil, parlano di contratto che “segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale.

Rafforzati tutti i livelli di contrattazione, a partire dai luoghi di lavoro, valorizzando in tal modo il ruolo delle Rsu nell'imminenza del loro rinnovo”.

Il contratto è triennale, ma parte retroattivamente dal 2016; scade, insomma, alla fine dell'anno in corso. I sindacati chiudono parlando del personale docente: “Si è ottenuto di rinviare a una specifica sequenza contrattuale la definizione del codice disciplinare con l'obiettivo di una piena garanzia di tutela della libertà di insegnamento.

Riportando alla contrattazione le risorse finalizzate alla valorizzazione professionale, ripristinando la titolarità di scuola, assumendo in modo esplicito un'identità di scuola come comunità educante si rafforza un modello che ne valorizza fortemente la dimensione partecipativa e la collegialità”.

Ecco cosa prevede il nuovo contratto della scuola

Esaminiamo punto per punto cosa prevede il nuovo contratto della scuola, firmato nella sede dell'Aran.

In busta paga ci saranno aumenti di stipendio da un minimo di 80,40 a un massimo di 110,70 euro. A queste cifre si è giunti aggiungendo pure il bonus premiale di 200 euro per il merito, diviso in parti. Una parte di 100 milioni andrà ad incidere sugli stipendi, l'altra andrà a contrattazione e sarà utilizzata per valutare gli insegnanti e premiarli.

Il contratto per la mobilità diventa di tre anni (come previsto dalla legge 107), ma la domanda si può presentare ogni anno.

Eliminata la parte che dava mano libera ai dirigenti scolastici sull'assegnazione agli insegnanti degli incarichi, con i docenti che non avevano possibilità di dire di no.

Le ore di potenziamento comprendono attività didattiche.

Non ci sono state invece modifiche per la richiesta dei permessi.