Dopo tanti anni di attesa i lavoratori della Pubblica Amministrazione hanno un nuovo contratto. Dopo i rinnovi di Ministeriali, Forze dell’ordine e di Difesa, Scuola, per ultimo è toccato al comparto della Sanità. Tra i lavoratori del settore una figura molto importante e spesso non del tutto apprezzata dal punto di vista delle norme sul lavoro sono gli Operatori Socio Sanitari, gli Oss. Basti pensare che il riconoscimento come personale sanitario di questi lavoratori è recentissimo e proviene dall’ultimo DDL del Ministro Lorenzin. Anche per loro il rinnovo atteso da quasi 10 anni è finalmente arrivato e presto le buste paga si incrementeranno dell’aumento previsto e degli arretrati spettanti per il biennio 2016-2017, cioè dalla decorrenza ed entrata in vigore del nuovo contratto.

Ma quanto percepiranno di più questi lavoratori? ecco cosa prevede il rinnovo e tutte le tabelle relative alle retribuzioni di questi lavoratori.

85 euro?

L’aumento medio ampiamente pubblicizzato e proveniente dalla prima bozza di intesa tra Governo e sindacati dei lavoratori statali è sempre il famoso aumento di 85 euro medio e lordo a lavoratore. L’accordo siglato a fine febbraio prevede proprio aumenti mensili medi intorno alle 80 euro a testa. Essendo però gli Oss all’ultimo posto come fascia retributiva del comparto, gli aumenti non supereranno le 85 euro lorde a lavoratore. In base al livello di inquadramento l’aumento e gli arretrati saranno:

Livello BS € 82,50 ed € 405,80

Livello BS2 € 84,30 ed € 418,00

Livello BS3 € 84,00 ed € 430,20

Livello BS3 € 84,20 ed € 439,20

Livello BS4 € 84,30 ed € 454,60

Livello BS5 € 84,40 ed € 468,40

Le date dell’incasso

Le cifre prima citate sono naturalmente al lordo delle tasse e ciò significa che conti alla mano nelle tasche dei lavoratori finirà meno della metà di quelle cifre.

Una cosa certa è che verrà salvaguardato il bonus Renzi da 80 euro grazie all’aumento delle soglie reddituali utili alla sua fruizione e del surplus previsto per l’elemento perequativo tra 10 e 20 euro a lavoratore. Sia aumenti che arretrati dovrebbero finire nelle buste paga di maggio anche se l’ufficialità non c’è ancora perché il nuovo contratto deve essere ancora validato dalla Corte dei Conti.

Rinnovo, aumenti ed arretrati riguardano gli Oss del Pubblico Impiego e non quelli del settore privato per i quali il salario varia in base al CCNL applicato e che di norma guadagnano meno di quelli del Pubblico Impiego.