Nella notte tra il 20 ed il 21 febbraio anche i lavoratori degli Enti Locali, cioè i dipendenti di Regioni, Comuni, Province e così via hanno un nuovo contratto. Procede spedito il lavoro tra Aran e sindacati dei dipendenti pubblici per la piattaforma di rinnovo di ogni singolo comparto. Oggi 22 febbraio sempre all’Aran ci sarà l’incontro che riguarda il macro comparto della Sanità, con la presenza oltre che dei sindacati, anche delle Regioni, enti che hanno competenza in materia. Il fatto che il rinnovo del contratto, oltre a prevedere interventi normativi ben precisi, stabilisce aumenti di stipendio relativi alla perequazione che mancavano da 9 anni.
Aumenti di salario ed arretrati per il biennio 2016/2017 che incideranno positivamente anche sugli importi delle eventuali Pensioni future dei dipendenti, ma anche per quelle giàin essere.
Ex dipendenti in pensione da gennaio 2016
La novità ha fatto il giro del web e dei media in generale e riguarda un aspetto che molti neo pensionati tra gli ex lavoratori del Pubblico Impiego non conoscono. Per chi si è pensionato a dopo il 31 dicembre 2015, l’aumento medio dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 60 euro al mese a seconda che la pensione sia stata liquidata con il sistema retributivo o contributivo. Se la prestazione previdenziale è stata liquidata con il retributivo fino al 2011 e con il contributivo dopo, l’aumento arriverà a circa 60 euro al mese.
Rientrano in questa casistica solo i lavoratori che potevano vantare una contribuzione di 18 anni già a fine 1995. Per quanti invece si sono visti calcolare la pensione retributiva solo per il periodo di lavoro fino al 31 dicembre 1995 e con il contributivo per gli anni successivi, gli aumenti saranno nettamente inferiore. Dal punto di vista tecnico si attendono le circolari Ministeriali e dell’Inps per valutare come procedere con il ricalcolo.
Anche se le voci parlano di ricalcolo d’ufficio da parte dell’Inps, ad oggi l’ipotesi più probabile è quella della ricostituzione, cioè di una domanda che ogni singolo pensionato dovrà presentare per vedersi ricalcolare la pensione alla luce dei nuovi importi di stipendio che il rinnovo del contratto prevede anche per il biennio scorso.
La buonuscita
Oltre all’aumento della pensione, l’aumento stipendiale dipendenti pubblici fa scattare in anche aumento anche la buonuscita, cioè il TFR per i dipendenti statali. Un istituto che nei mesi scorsi ha fatto molto parlare di se per via del fatto che alla fine dell’attività lavorativa quanto accantonato a questa voce viene erogato a rate e dislocato nel tempo ai lavoratori. Al riguardo va ricordato che l’ammontare di questo trattamento di fine servizio va calcolato sulla base dell’ultima retribuzione che aumentando per via del rinnovo, porta ad aumentare anche il TFR. Per chi si è pensionato nel 2016 il ricalcolo della pensione e del TFR riguarda solo l’aumento di stipendio spettante nel 2016. Per i pensionati 2017 o per quelli che ci stanno andando adesso, il ricalcolo di tutti e due gli istituti è completo, prevedendo gli aumenti per il 2016, 2017 e parte del 2018.