C’è anche chi è andato in pensione a 29 anni. Spetta al Friuli il poco lusinghiero primato delle baby Pensioni dopo che il Corriere Veneto ha scovato, in un paesino in provincia di Udine, il caso di una ex collaboratrice scolastica che è riuscita ad andare in pensione a soli 29 anni con 14 anni e sei mesi di contributi. La fortunata pensionata ha ora 64 anni e si calcola che abbia finora percepito dall’Inps un totale di circa 200 mila euro di assegni previdenziali.

Il caso della friulana in pensione a 29 anni

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio sulle pensioni dell’Inps, sono oltre 530 mila gli italiani che sono riusciti ad andare in pensione prima dei 50 anni i cui assegni previdenziali incidono per lo 0,4 del prodotto interno lordo.

Il record delle baby pensioni spetta probabilmente al caso della 64enne friulana andata in pensione a 29 anni che sta suscitando parecchie polemiche negli ultimi giorni, tanto da approdare all’onore di talk show televisivi come Quarto Grado. Secondo quanto riportato dalle cronache, la fortunata ex collaboratrice scolastica di Puçui, in provincia di Udine, sarebbe riuscita ad andare in pensione sfruttando il decreto legge Rumor del 1973 che consentiva di andare in pensione con 14 anni e sei mesi di contributi, ricevendo immediatamente un assegno pari al 94% dell’ultimo stipendio. Secondo i calcoli riportati dal Corriere Veneto, in 35 anni di trattamento previdenziale, la signora ha complessivamente incassato dall’Inps, fino ad ora, una cifra approssimativa di 200 mila euro.

I numeri sulle pensioni: gli ultimi aggiornamenti

Le condizioni di cui ha beneficiato la signora friulana, e come lei gli oltre 530mila baby pensionati italiani, non sono certamente pensabili per chi si appresta ad andare in pensione dopo lo stravolgimento del sistema previdenziale italiano, in particolare dopo la riforma della Legge Fornero che le forze politiche uscite vincitrici dalla tornata elettorale dello scorso 4 marzo promettono di cambiare.

Le regole attualmente in vigore, infatti, prevedono che non si possa andare in pensione prima dei 67 anni, a parte le ultime deroghe introdotte le pensioni anticipate di lavoratori precoci e lavori usuranti. Requisito che non è comunque garanzia di attenere un assegno dignitoso. Sono sempre i dati dell’Osservatorio sulle pensioni dell’Inps, diffusi nei giorni scorsi, a rivelare che sono oltre il 70 per cento del totale gli assegni previdenziali al di sotto dei mille euro mensili, percentuale che arriva a superare l’86 per cento nel caso di pensionate donne.