L’aspettativa di vita nel 2019 impatterà negativamente sulle Pensioni con un inasprimento di 5 mesi sia per l’età pensionabile e la sua pensione di vecchiaia che per i contributi da versare e la pensione di anzianità. Serviranno 67 anni per la quiescenza di vecchiaia che fino al prossimo 31 dicembre si centra con 66 anni e 7 mesi di età sia per donne che per uomini. Per la pensione anticipata che a partire dal 2012 e dalla riforma Fornero ha sostituito la pensione di anzianità, serviranno 43 anni e 3 mesi di contribuzione previdenziale. Nel 2019 però resta in vigore la pensione anticipata per chi svolge lavori pesanti o nelle ore notturne e si centrerà ancora con 61 anni e 7 mesi.
Per questa misura, meglio conosciuta come pensione usuranti, l’aspettativa di vita è stata congelata anche per il 2019. Una misura che è una delle poche salvaguardate da questi inasprimenti e che ha visto altre novità relative alle finestre mobili ed alla data di presentazione delle istanze.
Il 1° maggio scadono le domande
Chi rientra nel perimetro di applicazione di questa pensione anticipata ha tempo fino al prossimo 1° maggio per presentare l’istanza di certificazione del diritto. Si tratta della domanda da presentare all’Inps per ottenere la certificazione di aver svolto lavori usuranti o notturni in linea con i requisiti richiesti proprio dalla misura. I soggetti interessati sono coloro che chiuderanno i requisiti utili tra il 1° gennaio 2019 ed il 31 dicembre 2019.
In relazione a questa pensione anticipata il Governo con la scorsa Legge di Bilancio ha apportato modifiche nell’indirizzo della semplificazione e per gli interessati è il momento di farsi due conti per verificare se per caso nel 2019 si riuscirà a rispondere a tutto quello che la misura richiede.
Requisiti specifici
La pensione che possiamo definire in regime di lavoro usurante si centra con 61 anni di età e 35 di contributi con contestuale quota 97,6.
La decorrenza è dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si centrano i requisiti essendo state abolite le finestre mobili che posticipavano la decorrenza di 12 o 18 mesi. La quota è variabile per quanto riguarda il lavoro notturno in base a che cadenza ha questa tipologia di lavoro nella vita lavorativa del soggetto interessato.
Questo perché se età e anzianità di lavoro sono i requisiti soggettivi da centrare, ci sono quelli oggettivi come per esempio l’aver svolto dette mansioni per 7 degli ultimi 10 anni o per la metà della vita lavorativa. Dal punto di vista del lavoro in senso stretto, cioè quello che darebbe diritto all’anticipo, per lavoro usurante si intende una attività particolarmente logorante, svolta solitamente in condizioni difficili e anguste.
Soggetti interessati
Vediamo adesso quali sono le attività usuranti come stabilite dal decreto che istituì la misura nel 2011:
- lavori sotterranei svolti con carattere di continuità, cioè in gallerie, miniere ecc…
- lavori in cassoni ad aria compressa o con esposizione alle alte temperature come operai delle fonderie, refrattaristi ecc..
- palombari
- autisti dei mezzi di trasporto pubblico
- Addetti alla lavorazione del vetro o a contatto diretto con l’amianto
- Addetti ad attività in spazi ristetti quali intercapedini, pozzetti ecc…
- Conducenti di mezzi pesanti
- Addetti alla catena di montaggio
Ai lavori usuranti si affiancano quelli delle linee a catena e per i quali operano le voci di tariffa Inail contro gli infortuni e poi quelli notturni.
Rientrano in quest’ultima categoria lavoratori che prestano attività per almeno 64 giorni all’anno per le 6 ore che vanno dalla mezzanotte alla 05:00 del mattino. In alternativa vengono considerati notturni i lavoratori che sono in attività per almeno 3 ore in quel lasso di tempo per ogni giornata di lavoro e per tutto l’anno. per coloro che devono presentare istanza entro il prossimo mese di maggio e cioè quelli che raggiungeranno i requisiti nel 2019, bisogna aver svolto una di queste attività (usurante o notturna) per la metà della vita lavorativa.
La quota e come funziona
Età e contributi insieme rispondono al requisito della quota per la quale valgono anche le frazioni di anno. Un lavoratore che per esempio è nato a marzo del 1958 potrà chiudere i requisiti utili ad ottobre 2019.
Ricordando che deve presentare istanza entro il prossimo 1° maggio, questo soggetto il 1° ottobre avrà 61,67 di quota anagrafica cioè 61 anni più il risultato di 245 giorni (7 mesi) diviso 365 (l’anno intero). Per completare quota 97,6 il soggetto dovrà aver racimolato 1870 contributi settimanali che divisi per 52 (le settimane di un anno), daranno quota contributi 35,96. Per i notturni come dicevamo la quota varia in base al periodo di lavoro notturno utile alla misura. Solo chi ha prestato attività lavorativa di notte per 78 giorni all’anno e per metà della vita lavorativa dovrà raggiungere quota 97,6. Per chi ha meno giornate notturne la quota sale. Per lavoro notturno tra 72 e 77 giorni di lavoro per anno, la quota è 98,6. Sale a 99,6 la quota da centrare per chi ha lavorato di notte tra 64 e 71 giornate l’anno.