Si continua a parlare di Pensioni 2018. Sui social ci si interroga sulle misure che potrebbero essere le migliori, tra quota 100 e 41, alla luce delle promesse fatte in campagna elettorale e confidando si arrivi ad un accordo. I cittadini confidano sui social, soprattutto quelli che hanno dato un voto di protesta, patteggiando per un accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega, ma al momento attuale vi è solo una gran confusione. Molte telefonate tra i leader ed il nulla di fatto. Sebbene stando agli ultimi titoli di giornali, tra i quali la Stampa, parrebbe possibile un’intesa tra Di Maio e Salvini.

I lavoratori sperano accada, perché auspicano ancora nell’abolizione della Legge Fornero, tema caro ai pensionandi e uno dei punti cardine di entrambi i programmi elettorali, specie della Lega.

Pensioni 2018: si troverà l’intesa tra M5S e Lega per salire insieme al Governo?

Fase di stallo in campo previdenziale, fiscale e non solo, i cittadini guardano con apprensione le varie mosse dei leader, specie dei due che hanno preso maggiori voti, Luigi di Maio, per il Movimento 5 Stelle, e Matteo Salvini, Lega. Si spera che tra i due possano trovare un’intesa e si attendono le decisioni di Mattarella. Le ultime novità emerse evidenziano come Di Maio abbia contattato telefonicamente con Piero Grasso di Leu, Giorgia Meloni Fratelli d’Italia, Renato Brunetta di Forza Italia, Maurizio Martina del Pd, e Matteo Salvini della Lega.

Per Salvini un’alleanza di Governo tra leghisti e grillini potrebbe non essere impossibile, dal momento che dice: “nulla è impossibile o irrealizzabile”. In tanti pensano che al più sarà un Governo di intesa solo per cambiare la legge elettorale e poi tornare al voto. I lavoratori invece sperano, specie sul fronte della previdenza che l‘unione tra i due sia fattibile e possa portare ad importanti cambiamenti rispetto all’attuale Legge Fornero.

Pensioni: Movimento 5 stelle e Lega, quota 41 e quota 100 in comune

Due le promesse fatte in campagna elettorale che più fanno gola agli italiani futuri 'pensionandi', essi ambiscono alla quota 100, la possibilità di accedere alla quiescenza sommando anni e contributi per un massimo appunto di 100, oppure la quota 41, possibile per quanti hanno già alle spalle 41 anni di lavoro indipendentemente dall’età anagrafica.

Le donne sperano invece nella proroga dell’opzione donna, promessa da entrambi gli schieramenti. Per Tito Boeri misure gravose in termini di Conti pubblici, e di difficile realizzazione. Ma al momento, se un Governo non si insedierà, nulla per i pensionandi potrà cambiare e dovranno continuare a fare i conti con l’aumento ormai certo dell’aspettativa di vita e con l’attuale riforma Fornero.