La riforma Pensioni 2018 è chiaramente legata all’esito del post elezioni. Ancora grande incertezza su chi avrà l’incarico di salire al Governo, al momento nessun partito ha raggiunto la maggioranza necessaria per Governare. Si cercano alleanze, che non sembrano facili da trovare per il primo partito risultato vincente. Il Movimento 5 Stelle si è detto disponibile al dialogo con le altre Forze politiche, anche con il Pd , ma senza Renzi. Ma al momento la strada sembra in salita. Mentre i cittadini sperano nell’alleanza tra di Maio e Salvini per veder realizzati i loro desideri pensionistici, Quota 100 e quota 41, le promesse fatte in campagna elettorale iniziano a scricchiolare e si teme che il voto dato possa essere stato riposto male.

Riforma pensioni 2018: 'Abbiate buonsenso, unitevi per il bene del Paese'

La gente sui social implora buonsenso e non protagonismo, si invitano i due potenziali premier ad unire le forze, la richiesta maggiore giunge dai futuri pensionati, che si sono fidati di Salvini e di Maio per uscire prima dal lavoro e dire fine all’incubo della famigerata legge Fornero. Ricordiamo che tra i capisaldi di entrambi i programmi elettorali vi era l’abolizione della Legge Fornero o la ristrutturazione pressoché totale della stessa attraverso l’approvazione immediata di Quota 41 per i precoci, Quota 100, proseguo opzione donna, e per la Lega fine al dramma degli esodati. Un pacchetto importante, che ha ovviamente catalizzato l’attenzione degli elettori portandoli al voto dei due partiti di protesta rispetto al Governo precedente.

Ma si teme di ricevere solo delusioni, i cittadini sono preoccupati. Le ultime dichiarazioni sul resto del programma 5 Stelle non fa presagire buone evoluzioni.

Di Maio: 'Per il reddito di cittadinanza è troppo presto', e ora?

In questi giorni però tutto potrebbe essere messo in discussione anche in campo pensionistico, in quanto già sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia della campagna elettorale di Di Maio e del Movimento 5 Stelle, pare essere stato messo in forse e comunque in standby.

Intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta Di Maio avrebbe asserito, lasciando basiti i suoi elettori: per il reddito di cittadinanza dovremo aspettare qualche anno perché prima devono essere riformati gli uffici per l'impiego". L’onorevole Walter Rizzetto ha ascritto un post Facebook ironizzando sulla questione: Pop corn e patatine.

Sedetevi comodi perché ne vedremo delle bellissime. Cosa accadrà ora? Di Maio cercherà l’alleanza con Salvini per soddisfare i suoi elettori almeno in campo previdenziale, concedendo loro quota 100 e 41, come promesso o andrà verso il Pd, privo di Renzi, il cui programma pensionistico era ben più moderato?