Si continua a discutere sulle due proposte in materia previdenziale lanciate dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle a margine della campagna elettorale che ha portato alle elezioni politiche del 4 marzo e che ha visto 'salire sul trono' Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Monti: 'Legge Fornero andava fatta'

I leader della Lega e del M5S, infatti, si contendono il posto da Premier in attesa della decisione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intanto, si continua a parlare del famigerato ritorno alle quote e la conseguente eliminazione della Riforma Fornero.

Se da un lato l'ex Premier Mario Monti continua a sostenere che la Legge Fornero andava approvata per salvare lo Stato italiano dal default finanziario, dall'altro il segretario federale della Lega Matteo Salvini critica profondamente la precedente normativa previdenziale premendo sulla sua abolizione, visto che dal canto suo ha penalizzato gran parte dei lavoratori rimasti privi di un'occupazione e senza una copertura previdenziale, oltre a creare un danno per le nuove generazioni che trovano sempre più difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro.

Quota 100 e Quota 41 penalizzanti?

Come già tanti sanno, con il meccanismo di quota 100 si darebbe la possibilità a migliaia di lavoratori si lasciare il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 60 anni di età anagrafica accompagnati dai 40 anni di contribuzione mentre con Quota 41 si avrebbe la possibilità di collocarsi a riposo dopo la maturazione di almeno 41 anni di versamenti contributivi.

Due ipotesi che hanno fatto gola a molti italian, ma nello stesso tempo considerate vecchie e penalizzanti per alcune categorie di lavoratori.

Difatti, le due ipotesi contenute nei programmi elettorali di Lega e Movimento 5 Stelle andrebbero a favore di coloro che hanno iniziato a versare i contributi in giovane età, ma penalizzerebbero i giovani che ancora non hanno avuto modo di iniziare l'attività lavorativa o che hanno iniziato a lavorare da pochi anni.

Inoltre, secondo le recenti stime, l'approvazione di Quota 100 e Quota 41 richiederebbe un'onere ingente per le casse statali. Motivo che potrebbe spingere l'Unione Europea a porre il suo parere negativo anche se Salvini e Di Maio avrebbero illustrato più volte il modo di reperire le risorse necessarie per dare vita ad un nuovo sistema pensionistico che andrebbe ad eliminare in via definitiva la precedente Riforma varata dall'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.