Arrivano novità sulle uscite 2018 riguardanti la pensione anticipata a quota 56,7 (con anticipo di dieci anni) e a quota 61,7 (con anticipo di cinque) rispetto ai requisiti richiesti per le Pensioni di vecchiaia con la Rendita integrativa temporanea anticipata, ovvero la Rita. Il meccanismo di pensione anticipata consente l'uscita a quota 61 anni e sette mesi (quota 62 dal 2019) a chi abbia almeno venti anni di contributi oppure l'uscita a quota 56,7 (57 dal 1° gennaio 2019 per l'adeguamento dei requisiti di uscita delle pensioni) a chi risulti inoccupato da più di due anni e a dieci anni dalla pensione di vecchiaia.

In entrambi i casi sono necessari anche cinque anni minimi di versamenti ai fondi complementari delle pensioni. Il contribuente, inoltre, all'atto di presentazione della domanda per l'uscita anticipata da inoltrare allo stesso fondo presso il quale ha provveduto a versare, potrà decidere anche se utilizzare il montante in tutto o solo in parte, decidendo l'importo della pensione della quale vorrà beneficiare mensilmente.

Pensione anticipata: ultime novità uscita nel 2018 con quota 56,7 e quota 61,7

Quanto è conveniente utilizzare il fondo per andare in pensione anticipata con la Rita e uscire a quota 56,7 oppure a quota 61,7, con anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia? La misura interessa, prevalentemente, i nati negli anni Cinquanta.

Il calcolo è stato fatto dal quotidiano Il Giornale che ha stimato l'uscita di un lavoratore dipendente nato nel 1954 e con venti anni di versamenti sia all'Inps che ai fondi di pensione complementare. Avendo raggiunto un montante complessivo di centomila euro, potrebbe andare in pensione anticipata con la Rita chiudendo consensualmente il rapporto di lavoro che lo lega all'azienda.

Con la pensione anticipata Rita potrebbe ottenere una pensione netta fino a 2.400 euro, ma potrebbe scegliere di uscire anche con un assegno più basso, ad esempio 1.200 euro per trentasei mesi, ovvero fino alla maturazione della pensione di vecchiaia. Tuttavia, i versamento ai fondi di pensione complementare potrebbero essere anche minori dei venti anni: infatti, il minimo è di cinque e si potrebbe conferire anche il Trattamento di fine rapporto (Tfr).

Ultime pensioni 2018: le novità sulla Rita e uscite anticipate

Inoltre, è possibile rinunciare al trattamento fiscale agevolato previsto per le uscite a quota 61,7 o a quota 56,7 delle pensioni anticipate Rita. In tal caso si deciderà di adottare la tassazione ordinaria perché, ad esempio, si riceve l'incentivo all'esodo da parte dell'azienda datrice di lavoro. Tuttavia, l'importo dell'assegno per la pensione anticipata con la Rendita integrativa temporanea anticipata diminuisce con l'aumentare dell'anticipo rispetto alle uscite con la maturazione dei requisiti per le pensioni di vecchiaia. Infatti, nel caso in cui si faccia richiesta di pensione anticipata a quota 56,7 perché disoccupati (beneficiando, pertanto, del massimo della pensione anticipata di dieci anni), con centomila euro di montante contributivo si potrà beneficiare di un assegno di pensione stimato in 700 euro circa. Si tratterebbe, dunque, di un assegno di disoccupazione più che di una pensione anticipata.