Emergono novità sulla possibilità di uscita dal mondo del lavoro andando in pensione anticipata tramite uno dei meccanismi introdotti per le Pensioni dalla legge di Bilancio 2018 a quota 61,7 o, addirittura, a quota 56,7. E' consentito, infatti, a precise condizioni, di poter accedere alla pensione anticipata con svariati anni di anticipo rispetto ai paletti di uscita richiesti per la pensione di vecchiaia attraverso la Rendita integrativa temporanea anticipata. In altre parole, è possibile utilizzare l'accesso dell'uscita garantito dalla Rita che, con le novità introdotte nel 2018, consente il pensionamento a condizioni più vantaggiose.

La Rita è stata anche sganciata da molti dei paletti previsti per l'altro meccanismo di pensione anticipata, l'Ape sociale e, per la forma a carico del contribuente, rappresentato dall'anticipo pensionistico volontario.

Pensioni anticipate 2018 e pensione vecchiaia 2018: uscita con Rita a quota 61

La rendita integrativa Rita, insieme alla pensione anticipata dei precoci con quota 41, all'anticipo pensionistico Ape (sociale e volontario) e all'opzione donna (non prorogata per il 2018), rappresenta uno dei meccanismi per evitare l'innalzamento dei requisiti di età delle pensioni di vecchiaia e degli anni di contributi versati previsti per le pensioni anticipate. Entrambe le classiche forme di pensione, infatti, subiranno un aumento di 5 mesi di età (per le pensioni di vecchiaia) e di contributi (per le pensioni anticipate che arriveranno a quota 43,3).

E' uno strumento da non sottovalutare per l'uscita anticipata: infatti, con la Rita è possibile andare in pensione anticipata fino a dieci anni rispetto ai requisiti previsti per le pensioni di vecchiaia, accedendo al Trattamento di fine rapporto e alle pensioni complementari. Quanto convenga l'uscita anticipata con la Rita è da calcolare: l'assegno di pensione è un po' più esiguo rispetto a quello delle pensioni di vecchiaia.

Ma, secondo i calcoli de Il Giornale, un cinquantenne di oggi potrebbe andare in pensione anticipata con un tasso di sostituzione tra il 65 ed il 70 per cento. Ovvero con un assegno di pensione che possa aggirarsi a circa il 70 per cento dell'ultima mensilità di stipendio da lavoro. Molto più di quanto previsto negli altri Paesi della Comunità europea e, di certo, più della pensione futura delle giovani generazioni.

Uscita 2018 pensione anticipata, precoci quota 41, Ape o Rita: requisiti

Andare in pensione anticipata nel 2018 con la Rita potrebbe significare accedere alla pensione a condizioni anche più flessibili rispetto ad altre forme previdenziali come l'Ape volontario, i precoci con quota 41 e l'opzione donna (in media, quest'ultima taglia la pensione del 30 per cento). Di certo rappresenterebbe un'uscita alternativa. Innanzitutto si può anticipare la pensione di cinque anni rispetto all'età richiesta per le pensioni di vecchiaia, mentre per l'Ape l'anticipo massimo è di tre anni e sette mesi. Pertanto, fino al 31 dicembre 2018 potranno accedere alla pensione anticipata Rita i contribuenti che abbiano raggiunto quota 61 anni e sette mesi (contro quota 63 dell'anticipo pensionistico Ape), purché siano stati versati almeno venti anni di contributi.

Dal 1° gennaio 2019 anche i requisiti della Rita subiranno l'adeguamento dell'età di uscita previsto dalla riforma Fornero: l'anticipo di cinque anni, infatti, si adeguerà alla quota 62. Tuttavia, la Rita consente la pensione anticipata anche a quota 56 anni e sette mesi (dunque, con dieci anni di anticipo), per i lavoratori che siano rimasti disoccupati negli ultimi due anni. Lo stesso requisito verrà adeguato dal 2019 a quota 57 anni. Ulteriore vantaggio per le uscite con le pensioni anticipate Rita è rappresentato dallo sgravio fiscale: l'aliquota che verrà applicata al montante sarà compresa tra il 9 ed il 15 per cento.