Il conto alla rovescia è terminato e da oggi 3 aprile parte ufficialmente la misura di sostegno a soggetti privi di occupazione conosciuta con il nome di assegno di ricollocazione. Una misura in via sperimentale che cambia radicalmente la concezione di ammortizzatore sociale. Si passa da un aiuto economico ed un sostegno quasi esclusivamente reddituale, ad una misura rivolta soprattutto a ricollocare socialmente e come lavoro i soggetti beneficiari. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come funziona questa novità che riguarda molti italiani in evidente stato di difficoltà.

Platea dei beneficiari

In primo luogo per sfruttare questa nuova misura in aiuto dei disagiati bisogna essere fruitori della indennità per disoccupati Inps, la naspi. All’assegno di ricollocazione infatti potranno accedere solo coloro che percepiscono la Naspi da minimo 4 mesi. La misura dunque si rivolge a chi è senza lavoro ma anche a chi si trova a rientrare in misure di contrasto alla povertà o chi proviene dalla CIGS, la cassa integrazione straordinaria. L’assegno altro non è che un nuovo voucher con cui lo Stato finanzierà i programmi di formazione e ricollocazione dei disoccupati. Una misura che punta ad aiutare le persone senza lavoro nella ricerca di una nuova occupazione lavorativa tramite un programma personalizzato messo in atto tramite i Centri per l'Impiego, alcune Agenzie per il Lavoro e sotto il controllo dell'Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, l’Anpal.

La misura ed il suo funzionamento

Il buono fino a 5.000 euro in base al profilo del soggetto da aiutare ed alla sua area di lavoro non viene erogato materialmente al disoccupato, cioè non c’è nessuna erogazione di denaro. Il voucher va speso presso i centri e le agenzie che per ottenere il corrispettivo in denaro previsto, dovranno trovare al disoccupato un contratto a tempo indeterminato, a termine ma di almeno 6 mesi o a termine e minimo di 3 mesi nelle aree svantaggiate del mezzogiorno.

L’attività di formazione e di ricerca occupazionale sarà a cura delle strutture che seguiranno i richiedenti, con l’assegnazione di un tutor che ne seguirà da vicino gli sviluppi.

Il beneficiario dell'assegno dovrà svolgere le attività individuate dai centri e sarà obbligato ad accettare le eventuali offerte di lavoro a lui destinate.

L'importo degli assegni dipende dal parametro di occupabilità della soggetto privo di lavoro. Più difficile la ricollocazione lavorativa più alto sarà l'assegno. Tra i parametri utilizzati per quantificare il valore del voucher da assegnare c’è il sesso, l’età, l’istruzione e l’esperienza lavorativa. La richiesta va fatta anche in via telematica all’Anpal e il richiedente ha facoltà di scegliere quale Centro per l’Impiego o quale Agenzia per il Lavoro incaricare di predisporre la struttura a lui dedicata. Il Centro otterrà i soldi relativi al voucher solo a nuova assunzione effettuata.