Tra le misure in aiuto alle famiglie con prole, per il triennio 2013/2015 fu introdotto in via sperimentale il voucher per pagare il servizio di una baby sitter o per il pagamento delle rette degli asili della rete pubblica o di quella privata accreditata. Una possibilità per le mamme giunte al termine del congedo di maternità ed estesa fino agli undici mesi successivi, quelli del congedo parentale classico e rispetto al quale i voucher sono alternativi. Questo voucher negli anni ha subito diverse modifiche normative, soprattutto riguardo al campo di applicazione della misura che nel 2016 per esempio, fu estesa anche alle lavoratrici autonome.

La misura è ancora oggi in vigore, confermata per il biennio 2017/2018 e l’Inps con un nuovo messaggio ha cercato di spiegarne i contenuti e le novità in vista del termine ultimo per la presentazione delle domande del prossimo 31 dicembre.

Beneficiari

Il messaggio Inps è il 1428 del 30 marzo 2018 ed affronta le tematiche relative al voucher baby sitter, a partire dal cambio di nome perché dal 2018 la denominazione esatta del benefit è “contributo per l’acquisto di servizi baby sitting” ed è collegato ai nuovi libretti famiglia che hanno sostituito i voucher. Nel messaggio si precisa che i voucher già acquistati telematicamente possono comunque essere utilizzati fino alla scadenza del 31 dicembre prossimo e che sempre entro tale data per quelli inutilizzati è possibile chiedere il rimborso ed il conseguente reintegro dei giorni spettanti di congedo parentale.

L’accesso al benefit è concesso a lavoratrici dipendenti sia pubbliche che private, donne iscritte alla Gestione Separata Inps ed alle lavoratrici autonome o imprenditrici. Non possono fare richiesta le madri che sono ancora in maternità, quelle che non hanno diritto al congedo parentale e quelle per le quali si rientra nel bacino di utenza dell’esenzione dal pagamento dei servizi per l’infanzia della rete pubblica.

Importi e modalità di presentazione istanza

Il contributo è pari a 600 euro a bambino e si distingue in due forme, quella relativa al pagamento dei servizi baby sitter e quella per gli asili, pubblici o privati accreditati. Il contributo è mensile ed erogato per massimo 6 mesi o per 3 mesi per imprenditrici e lavoratrici autonome.

La misura anche se ridotta e rapportata alle ore di lavoro svolte è appannaggio anche di lavoratrici con contratti part time. Per il pagamento delle rette degli asili l’erogazione avviene direttamente alla struttura che la madre ha scelto per il bambino e che rientra nell’elenco delle strutture accreditate messo in rete dall’Inps e allegato al messaggio. Per le baby sitter invece bisogna farsi accreditare i buoni tramite i libretti famiglia con procedura telematica se si è in possesso di credenziali di accesso e password o tramite patronati e strutture autorizzate. Per fare questo occorre che le madri si registrino all’area a tema predisposta sul portale ufficiale Inps “Prestazioni Occasionali”.