Importanti novità sono attese per il rinnovo dei contratti degli statali del 2018 e, prioritariamente, del contratto della scuola. Infatti, proprio il contratto che riguarderà docenti e impiegati amministrativi, tecnici ed ausiliari (Ata) è ancora al vaglio della Corte dei Conti che, secondo normativa, ha quindici giorni per esprimersi. Il parere, in ogni modo, secondo le indiscrezioni dei giorni scorsi di alcuni quotidiani nazionali (tra i quali Il Messaggero), dovrebbe arrivare entro la metà di aprile e, probabilmente, si farà in tempo affinché gli aumenti degli stipendi del personale della scuola, nonché gli arretrati dovuti per il mancato rinnovo degli accordi statali per gli anni 2016 e 2017, possano essere accreditati nella busta paga di questo mese.

Contratto scuola 2018 e contratti statali: quando in busta paga aumenti e arretrati?

Secondo le informazioni del sindacato Gilda Insegnanti, la Corte dei conti si è già espressa sul rinnovo dei contratti statali degli enti previdenziali, fiscali e dei ministeri in maniera positiva. Novità del giorno, proprio sul parere dei magistrati contabili, è che gli aumenti degli stipendi degli statali siano stati stimati superiori rispetto all'andamento dell'inflazione. Tesi, questa, discutibile, in base alle proiezioni ed ai calcoli fatti dai sindacati nelle settimane che hanno preceduto il rinnovo dei contratti statali. Inoltre, secondo la Corte dei conti, gli aumenti delle retribuzioni non tengono conto dell'aumento della produttività del settore pubblico.

Un altro problema relativo al rinnovo dei contratti statali riguarda i sindacati che non abbiano posto la firma all'accordo del 9 febbraio scorso per il contratto della scuola. Potrebbero rischiare di perdere la rappresentatività? A questa domanda ha risposto Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti che ha dichiarato: "La rappresentatività non viene meno.

In ogni modo, esistono delle norme, che potrebbero definirsi di carattere 'estorsivo', perché un sindacato rappresentativo che non sia d'accordo con il contenuto del contratto di lavoro, e dunque non lo sottoscriva, perda buona parte delle prerogative".

Contratto scuola, rappresentanza sindacale dei contratti statali e ricorso Gilda

Pertanto, nella situazione verificatasi per il rinnovo dei contratti statali 2018 e, nello specifico, del contratto della scuola, secondo la ricostruzione di Rino Di Meglio, i sindacati che non hanno posto la propria firma verrebbero esclusi dalle sequenze contrattuali, dalla contrattazione a tutti i livelli (di ministeri, delle Regioni e, perfino, di singole istituzioni scolastiche). Il danno, dal punto di vista della rappresentanza sindacale per la mancata firma sul rinnovo dei contratti statali è, pertanto, notevole. Tale norma, già dichiarata incostituzionale nel settore privato, continua ad essere in vigore nella contrattazione dei contratti statali.

"Proprio ieri - conclude Di Meglio - ho firmato come Segretario della Confederazione Generale Sindacale, della quale ne fa parte anche la Gilda Insegnanti, un ricorso alla Commissione europea per i diritti sociali ai danni del Governo Italiano, contro questa parte del contratto di lavoro e delle normative che lo precedono e, altresì, contro la Costituzione italiana e il Diritto comunitario per quanto concerne le libertà delle garanzie sindacali".