È previsto per il prossimo 30 maggio 2018, dalle 10 alle 12, ai cancelli della Prefettura di Catania, il sit in sindacale indetto dalla Uilpa Polizia Penitenziaria anticipato da una lettera inviata, dalla stessa Polizia, nella persona del segretario generale della Uilpa P.P. Sicilia, Gioacchino Veneziano, al provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Gianfranco De Gesu per manifestare il profondo disagio accusato dai dipendenti e operatori del comparto.

Un sit in per rialzarsi

I segretari Gioacchino Veneziano e Armando Algozzino, pongono al centro dell'attenzione la carenza, a Giarre, del numero di unità disponibili nel comparto della sicurezza penitenziaria, indicando il numero attuale disponibile sia di 28 unità (oltre al comandante), a fronte di 33 unità necessarie e la non attuazione dell'accordo quadro in vigore con l'organizzazione del lavoro suddiviso su 4 quadranti.

Lo stesso Algozzino precisa che da anni il numero di unità impegnate nel comparto è esiguo: è rappresentato da unità in distacco e non si provvede, attraverso la mobilità nazionale, a rimpinguare le risorse mancanti affinché la casa circondariale funzioni al meglio.

I due segretari, inoltre, pongono un accento particolare sulla questione dell'orario di lavoro, fissato in 6 ore più due di straordinario, lamentando il fatto che, dopo le 6 ore ordinarie e regolamentari, gli operatori vengano richiamati dopo solo due ore di "pausa" per svolgere un ulteriore turno di servizio.

Una situazione insostenibile e ingiusta alla quale si aggiunge la riduzione delle ferie estive per il personale che, quest'anno, vedrà concedersi solo 9 giorni di ferie, festivi inclusi: una condizione inaccettabile considerando che i colleghi degli istituti limitrofi beneficeranno, invece, di 15 o 16 giorni di ferie, festivi esclusi.

Basta, inoltre, al sovraccarico lavorativo che vede alcuni operatori ricoprire il carico di 4 o 5 unità: condizione che metterebbe a dura prova di resistenza fisica e psicologica anche il più temerario e tenace essere umano.

Se quanto richiesto, sottolineano i segretari Algozzino e Veneziano, non verrà preso in considerazione, sarà confermato il sit in del 30 maggio affinché vengano ascoltate le necessità degli operatori del comparto sicurezza penitenziaria: comparto fondamentale per la sicurezza delle carceri, a tutela dell'incolumità propria, dei compagni di lavoro e dei detenuti.