Le ultime novità sulla riforma delle pensioni anticipate arrivano direttamente da un post ripreso da Orietta Armiliato, amministratrice del gruppo Facebook 'Comitato opzione donna social', pubblicato stamane da Enrico Mentana. Lo scopo del direttore è far riflettere non tanto sulla formula di governo, insita nel contratto firmato da M5s-Lega, ma sul fatto che per fare tutte le riforme menzionate (Pensioni, reddito di cittadinanza, flat tax, etc..) occorreranno una miriade di soldi non garantiti dalle misure indicate come copertura per le stesse.

Pensioni 2018: ben vengano le modifiche, ma con che coperture?

Mentana scrive sulla sua pagina personale Facebook: “Questa tabella è stata pubblicata sulla pagina Facebook dell'osservatorio sui conti pubblici dell'Università Cattolica di Milano guidato da Carlo Cottarelli. Sono state pesate nel loro costo le misure contenute nel contratto scritto da M5s e Lega, insieme alle entrate che deriverebbero dalle misure indicate per le coperture. C'è un buco di cento miliardi almeno. Si può tifare a favore o contro questa formula di governo, o essere neutrali. Ma sui conti il tifo non conta: come e dove si trova quella montagna di soldi?”. Orietta Armiliato, del 'Cods', posta l’argomentazione di Mentana avvalorandone l’importanza: “Condivido il post del giornalista Enrico Mentana, sempre con l'intento di possedere un quadro d'insieme sempre più ampio e poter quindi avere elementi per poter giudicare ed accogliere oggettivamente la narrazione dei fatti e delle questioni politiche che ci coinvolgono tutti”.

La tabella mostra infatti come le misure pensate dal Governo, solo per il comparto pensioni si aggirino su un costo, stimato dall’osservatorio di Cottarelli, di 8 miliardi. Il totale delle spese per poter centrare tutti gli obiettivi che il programma M5S-Lega si è posto è pari, si legge, a 108/109 miliardi. A dispetto, invece, le misure indicate a copertura, tra cui la tanto osannata abolizione dei vitalizi, su cui si è puntato molto in campagna elettorale, porterebbero ad un introito di 0.5 miliardi.

Mancherebbero all’appello dunque moltissimi soldi.

Pensioni anticipate 2018: il dubbio di Armiliato e D’Achille

Molti gli amministratori di gruppi Facebook che iniziano ad analizzare il contratto definitivo di Governo M5S-Lega, specie per quel che concerne il comparto pensionistico, constatano che varie cose che non tornano nel punto dedicato all’abolizione della riforma Fornero.

Per D’Achille, ad esempio, non è chiaro che fine farà l’Ape sociale e cosa ne sarà dei disoccupati, così come non è chiaro se le misure saranno migliorative, o alla fine, peggiorative rispetto a quelle fatte dalla passata legislatura. Dubbio anche dell’amministratore del gruppo Lavoro e pensioni: "Si mettono in campo cinque miliardi, a fronte dei venti che i governi precedenti hanno investito su questi stessi pacchetti: saranno mica pochini e insufficienti per riuscire a raggiungere tutti gli obiettivi desiderati?”. Armiliato, del 'Cods', aggiunge, indicando le debolezze dell’impegno preso da M5S e Lega : "La misura non sarà accessibile a tutte le donne, ma solo ad una mini-platea. Non ci risulta che ci siano, al momento, risorse disponibili residenti nelle poste del bilancio dello Stato da poter essere utilizzate.

Se il riferimento ai risparmi fosse al cd. 'Contatore che fu attivato con la legge di Bilancio 2016', sappiamo che il monitoraggio effettuato lo scorso Ottobre e sottoposto in ottemperanza della legge alle Camere non ha rilevato disavanzi attivi che, in ogni caso, non possono essere utilizzati a causa dell'esercizio del diritto soggettivo”. Poi conclude: “Ora: vi è chiaro perché, come sempre, vi invito alla cautela e a moderare gli entusiasmi?”.